Berlusconi ha attaccato  il lavoro dipendente prima con il suo governo poi insieme alle forze che hanno sostenuto Monti.  Togliendo  la fiducia al governo tecnico ci anche impedito di  presentare le firme raccolte per i referendum sul lavoro.
Il fatto poi di non aver cambiato la legge elettorale ha portato alla paralisi attuale? Questa è una vittoria? Ma siamo veramente stati sconfitti? Pensavamo di risolvere tutti i nostri problemi con qualche parlamentare? Io penso di no.
La  sconfitta elettorale che abbiamo subito  oltretutto  comporta il rischio  di uno sbandamento e disorientamento .  Sono convinta che questa comunità è forte perché stiamo resistendo in un momento storico come questo. Io dico: meno male che ci siamo. Avevamo  intrapreso ultimamente un lavoro di difesa contro l’attacco ai diritti dei lavoratori raccogliendo le firme per il ripristino dell’articolo 18,abolizione art 8,  abolizione della legge Fornero sulle pensioni, per la difesa dell’acqua pubblica , siamo stati presenti nelle manifestazioni per la difesa dei territori, vicino alle lotte dei lavoratori. Abbiamo intrapreso una strada in controtendenza rispetto al passato dove le scelte del partito  avevano  indebolito il radicamento  sociale affidandoci spesso al leader e alla visibilità mediatica. Tutto il lavoro che abbiamo fatto in condizioni cosi difficili  dimostra che siamo tenaci e crediamo   che un mondo diverso è possibile. Voglio citare ora una frase detta da Massimo Cavadini che a  chi dice che siamo ridotti al lumicino  dico che  una luce fioca nel buio può far vedere la via.
 Rivoluzione Civile   non è riuscita  a diventare il punto di riferimento per la domanda di cambiamento e la protesta di milioni di elettori. In particolare il ritardo e la conseguente rapidità nel configurare lo stesso progetto ne hanno impedito una costruzione democratica e partecipata.  Anche l’ esperienza della Federazione della sinistra si è arenata sul nodo dell'alleanza con il PD. Il  processo partecipato come quello apertosi con l'appello "Cambiare si può" (peraltro a Como promosso quasi interamente  da rifondazione comunista) è giunto  tardi  ed è stato sostituito da Rivoluzione Civile una protesi che non ha convinto  Abbiamo  condiviso  il fatto di aver presentato una lista di Sinistra autonoma dal Centro Sinistra,     ma ci hanno meno convinto  le modalità di costruzione di Rivoluzione Civile e specialmente il modo con cui sono state costituite le liste elettorali.

Grillo vincitore di queste elezioni rappresenta una critica all’interno del sistema capitalistico a lui funzionale tanto da permettergli di essere il nuovo uomo della provvidenza. In particolare va sottolineato come l’assenza di un conflitto di classe generale – anche con responsabilità del sindacato - ha consegnato appieno il disagio sociale al tema della lotta al sistema politico e ai privilegi della “casta”. Così nelle elezioni il cosiddetto grande successo del cinque stelle di Grillo e Casaleggio  ha rappresentato in pieno queste istanze
  
 La vittoria di Maroni in Lombardia ci mette di fronte ad un grande pericolo. Il governo regionale lombardo, quello veneto e piemontese stanno intraprendendo accordi con l’Europa in veste di macroregione del nord.
 Sulle elezioni regionali non mi pronuncio prima di tutto perché sapete come la pensavo e poi mi sembra inutile e dannoso in questo momento.
Dobbiamo, ora ,riformulare un modo nostro di fare politica.
Dobbiamo ripensare   il nostro essere comunisti che  si esprime soprattutto nello scontro con l’avversario di classe ora mascherato anche da capitale finanziario. Si fa tanto parlare del diritto nella cosiddetta società democratica, ma si manifesta come il diritto del più forte non a caso in Italia si santificano i  marò  e si è indifferenti all’ennesima tragedia in Afghanistan dove bombe Nato uccidono donne e bambini.
In una società come questa non  possiamo fare a meno di una forza che si dica comunista.
Dobbiamo  quindi individuare le strade per rilanciare Rifondazione comunista sul piano dell’elaborazione teorica e programmatica, dell’organizzazione e della relazione con tutto ciò che si muove al di fuori di noi.
 I successi recenti delle formazioni aderenti al Partito della Sinistra Europea ci dicono che è possibile uscire dalla marginalità senza rinunciare alla radicalità, alla coerenza sui contenuti e a una posizione di alternativa e di indipendenza rispetto a partiti di centrosinistra che hanno fatto proprie le politiche neoliberiste.  C’è bisogno di un luogo di confronto e di progettazione politica, un luogo di discussione aperta, che sia premessa per il poter fare, dove si possano anche esprimere quelle competenze e quelle esperienze, intellettuali e di vita quotidiana, che pure non ci mancano, coinvolgendone anche di nuove.  
Abbiamo convocato questo crf  aperto a iscritti e simpatizzanti  perché è  indispensabile in un momento molto delicato come questo  per la storia di Rifondazione comunista avviare un percorso di confronto aperto  in previsione del  IX congresso straordinario  che si terrà a fine anno. Dobbiamo, quindi, in questo periodo  interrogarci sul nostro ruolo in questa società. Mi sento comunque di fare un appello al gruppo dirigente nazionale: vorrei che il congresso  nasca e lavori su garantite basi di unità del Partito, al solo fine di poter fare “un passo avanti” , qualora invece il Congresso si presentasse e svolgesse come  uno scontro più o meno camuffato fra i gruppi  solitamente  espresse con le “solite” mozioni dico già da ora che non mi troverebbe d’accordo . Noi a Como ci siamo opposti e stiamo lavorando da tempo tutti insieme .Ritengo comunque prezioso il ruolo delle aree culturali, esse devono essere la linfa vitale della dialettica interna del partito, ma non devono essere usate come  finora  in maniera correntizia blindando il partito per assicurarsi posti in prima fila e causando  debolezza organizzativa. Spero che ci sia un documento congressuale a tesi che venga comunque elaborato in collaborazione con i territori. Mi sembra una buona iniziativa quella di creare un forum di confronto sul sito di rifondazione comunista .
Dobbiamo cercare di   creare un soggetto sociale, culturale e politico più nuovo e ampio della sinistra anticapitalista.
Dovremo anche ragionare su come ci presenteremo alle prossime eventuali elezioni politiche ed europee.
Sono d’accordo con il nostro segretario nazionale che nella relazione introduttiva al cpn dl 09/03 ha affermato che serva :
- un approfondimento del tema della comunicazione come punto strategico nella società dello  spettacolo
-Una analisi delle diverse esperienze di unità della sinistra a partire dall’Europa e dall’America latina.
-Una discussione su come si forma la soggettività in un contesto di atomizzazione sociale crescente .

Lina Annoni