Sono passati 13 anni, ma quell'estate a Genova è ancora lì, negli occhi, sui corpi di chi l'ha vissuto. Perché erano tantissimi a scendere in strada per difendere l'ipotesi di uno sviluppo diverso da quello previsto dalle potenze economiche mondiali. Perché tanti giovani avevano allora avuto la forza di sollevarsi. Da quel giorno tutto è cambiato, il potere ha gettato la sua maschera di rappresentatività del popolo per massacrare il popolo, non diversamente da quei Paesi che spesso critichiamo per mancanza di democrazia.
Ma nonostante questo anche dopo quel luglio, anche dopo Genova, migliaia, milioni di giovani e di lavoratori hanno continuato a lottare per indicare una via diversa, per il Paese ma non solo.
E come Rifondazione Comunista siamo accanto a chi lotta, a chi lo ha sempre fatto e a chi comincia oggi, perché un avvenire diverso è possibile solo se saremo noi a conquistarlo.
Carlo vive nella nostra lotta, nella lotta degli ultimi.