Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per il pessimo stato dell’edilizia scolastica nella nostra provincia, che solo per sorte ha mancato di provocare vittime.
Si sono registrati crolli di controsoffitti e di caloriferi a soffitto, che sono passati quasi inosservati. Non si tratta di singole realtà ma di una questione sistematica che coinvolge la quasi totalità degli edifici scolastici sul nostro territorio. Avere problemi strutturali sembra essere divenuta la normalità, tanto che la situazione viene ormai accettata come inevitabile e si cerca di evitare il problema senza risolverlo.
Come Unione degli Studenti e Giovani Comunisti abbiamo deciso di avviare la campagna La Vera Scuola per portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni la insostenibile situazione dell’edilizia scolastica sul nostro territorio.
Un primo risultato è stato la presa di coscienza che un muro sfondato non è degno di un Paese che si vuol definire civile. La pagina creata su Facebook ha raccolto e continua a raccogliere segnalazioni anonime degli studenti, al fine di evitare possibili azioni disciplinari, che testimoniano il disagio e l’inquietudine che accompagna chi vive la scuola ogni giorno.
Dalla documentazione emergono situazioni incredibili (controsoffitti crollati e mai riparati, aule al cui interno piove, muri e porte sfondati) e provvedimenti tanto inutili da sembrare grotteschi. Chiediamo l’immediata messa in sicurezza degli edifici, perché non può essere consentito che si rischi la vita per studiare e insegnare.
Le risorse che sembrano introvabili per le scuole pubbliche sono spesso destinate a finanziare gli istituti privati e paritari, gestiti da enti ecclesiastici con profondi legami con le forze politiche che governano città e regione, aggirando la Costituzione che impone che questi non gravino sulle casse dello Stato. Nello stesso DEF sono previsti sgravi fiscali per chi iscrive il proprio figlio a una scuola paritaria, mentre vengono tagliati ancora una volta i fondi alla scuola pubblica e in particolare all’edilizia scolastica pubblica. Infatti su 7 miliardi di tagli alle infrastrutture, quasi mezzo miliardo è dovuto al taglio all’edilizia scolastica. La stessa previsione di stanziamento del 5 per mille per l’edilizia scolastica di un singolo edificio rischia di aumentare le disparità consentendo lavori di ristrutturazione solo in scuole frequentate dai figli dei contribuenti più ricchi. Occorre dirottare sull’edilizia scolastica i fondi bloccati per strumenti tecnologici quali la lavagna interattiva, perché la priorità assoluta deve restare la sicurezza e il benessere di chi vive la scuola.
Auspichiamo la creazione di un tavolo di confronto che comprenda, oltre alle organizzazioni promotrici e a chi ha consentito la realizzazione della campagna, studenti e lavoratori, per individuare possibili soluzioni.

Alice Rossi Coordinatrice Unione degli Studenti Como
Stefano Rognoni Coordinatore Giovani Comuniste/i Como