Como - Martedi 29  settembre
Assemblea pubblica di approfondimento

Fermiamo la #MalaScuola di Renzi e Giannini


Le relazioni di Rosaria Maietta, Bruno Moretto, Alice  Rossi e le conclusioni di Giovanna Capelli hanno delineato con precisione la situazione della scuola italiana nel momento in cui sta per essere applicata  la legge 107/2015.
Rimandandovi alla registrazione video per risentire relazioni e interventi, di seguito  indichiamo brevemente gli spunti di lavoro che sono emersi nel corso della serata:
Cose da fare subito: in ogni scuola occorre difendere il principio della collegialità e della democrazia; sulla didattica, sull’organizzazione del lavoro e sulla retribuzione dei lavoratori  la legge 107 vorrebbe assegnare pieni poteri al dirigente scolastico – manager ; noi , invece , pensiamo che nelle opportune sedi su questi temi debba pesare l’opinione democraticamente espressa dai diretti interessati.
In questi giorni si stanno nominando comitati di valutazione interni, si stanno definendo in ogni scuola i Piani dell’ Offerta Formativa (POF) , si stanno stabilendo i criteri per utilizzare i docenti che faranno parte dell’ organico potenziato: è indispensabile da subito mettere in circolazione proposte, ordini del giorno, bozze di delibere che contrastino, scuola per scuola, gli effetti nefasti della legge 107;
Acquista cosi significato l’ipotesi di costruire dei comitati locali i contro la malascuola che possono servire come mutuo soccorso per far fronte a questa prima emergenza democratica.
Nell'immediato si tratta quindi di una battaglia difensiva
Ma i comitati possono servire anche
1:per continuare mobilitazioni già avviate per la difesa di diritti altrettanto fondamentali: la sicurezza degli edifici scolastici , ad esempio, minacciata dai tagli di risorse  alla scuola pubblica che si trasformano in pericoli per chi a scuola ci vive, denunciata con chiarezza dalla campagna promossa  in provincia di Como da Giovani Comunisti, Unione degli studenti, con l’appoggio della  FLC- CGIL;
2.per La difesa della scuola pubblica , minacciata dai crescenti  tagli alle risorse che lo stato investe nell’istruzione,  coinvolgendo  anche chi non è studente, insegnante o bidello.
La legge 107 infatti, aprendo agli sponsor  , e favorendo in modo subdolo la destinazione di risorse pubbliche alle scuole private,  tradisce uno dei principi costituzionali che affermano che la scuola deve essere un servizio gratuito e che il diritto all’ istruzione è universale;
Se devo pagare per andare a scuola avrò una scuola con ottime attrezzature e  con  i migliori insegnanti solo se sarò abbastanza ricco da potermelo permettere.
Se un privato decide di investire nella scuola vorrà avere voce in capitolo sui contenuti e sui metodi didattici e finirà così la libertà di insegnamento sancita dalla costituzione
I comitati locali contro la malascuola servono per diffondere questa semplice verità:   trasformando l’istruzione in una merce, e le scuole in aziende in competizione , si creano  scuole di serie A scuole di serie B :  anziché rimuovere gli ostacoli sociali che impediscono l’accesso al sapere  e la piena realizzazione di tutti gli individui a prescindere dalle loro condizioni economiche, si realizza una vera e propria discriminazione di classe e si allarga il divario fra le regioni sviluppate e quelle arretrate.
  1. i comitati territoriali contro la malascuola servono, infine,  per avviare una discussione seria sul su questioni come la valutazione di docenti e studenti, sui modelli didattici ed educativi sul ruolo sociale della scuola per i prossimi decenni; solo così l'idea della scuola azienda, portata a termine da Renzi e Giannini , potrà essere contrastata da un' idea diversa, costruita collegialmente e dal basso da chi nella scuola vive e lavora.
Il lavoro collettivo a cui invitiamo tutti a partecipare è quello della Legge di Iniziativa Popolare (LIP) per una buona scuola per la repubblica ;  sul sito lipscuola.it sono già a disposizione materiali e riflessioni ed è possibile portare il propri contributo  come singoli  o come gruppi di lavoro.
Pensiamo che la nostra strada, specialmente in provincia di Como, sia tutta in salita, ma non intendiamo assolutamente farci contagiare dalla tristezza e dalla sfiducia  proveniente dalle aule scolastiche comasche che sembra invece  aver contagiato  qualche cronista locale che si è occupato della nostra assemblea.
Lasciando perdere proprio adesso e alzando bandiera bianca finiremmo per consegnare la scuola pubblica nelle mani di chi la vuole smantellare.

Un sentito ringraziamento a tutte/i coloro che hanno preso parte all'assemblea pubblica di approfondimento sulla riforma della scuola.

Un ringraziamento particolare va ai relatori della serata; Giovanna Capelli, Rosaria Maietta,  Alice Rossi e Bruno Moretto.