Como (01-06-2016)

Uno splendido presidio antifascista quello indetto dal Prc/SE  ieri a Bergamo davanti al palazzo della prefettura che ha visto la partecipazione attiva di tutte le forze democratiche e antifasciste.
Il presidio si è dato l’obbiettivo di fungere da risposta ai gravissimi fatti accaduti a Lovere sabato 28 maggio, durante i quali un gruppo di antifascisti che si opponeva pacificamente all’ennesima “manifestazione nostalgica” dell’oscuro ventennio,  concessa ed autorizzata  dalle istituzioni, è stato violentemente caricato dalle forze dell’ordine provocando il ferimento diFrancesco Macario, già Consigliere Comunale ed attualmente dirigente dell’A.N.P.I. Provinciale di Bergamo e Segretario Provinciale del Prc/SE_Bergamo, DI un’altro antifascista pluri-settantenne e di un giovane lavoratore.
Ciò che ANCORA UNA VOLTA ci si chiede è come sia possibile che, nonostante svariate sentenze ed addirittura la cassazione abbiano definito “reato” lo sfoggio pubblico di simbologie legate al fascismo le amministrazione, e le questure si ostinino a concedere spazi pubblici, ed autorizzazioni a commemorazioni di criminali nazifascisti che finiscono poi quasi sempre in oltraggi ai luoghi della Resistenza in Italia.
In lombardia la questione è aggravata dal supporto logistico e dall’agibilità politica che Lega e destre danno a questi individui (si pensi ad alcune candidature milanesi).
Il presidio di ieri ha dato una grande dimostrazione di unità tra tutte le realtà democratiche ed antifasciste, unite con l’obbiettivo comune di chiedere che venga fatta chiarezza sui gravi fatti di Lovere e che tassativamente non vengano più autorizzate manifestazioni di stampo nazifascista, ne a Lovere, ne a Bergamo ne in nessun’altra città.
Un augurio di pronta guarigione ai compagni feriti, ed un forte abbraccio a tutte e tutti coloro che ieri hanno reso possibile il grande riscontro dell’iniziativa.
Il fascismo non è un’oppinione come le altre. E’ un crimine.
(firma la petizione per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste)

Fabrizio Baggi