"Mandiamoli tutti al
fronte, tanto è gente del sud, non ci serve" cit. Benito Mussolini
Eh già, quando c'era lui i treni arrivavano in orario, specialmente
quelli che portavano i dissidenti al confino o all'esilio, in questi tempi
cupi, in cui nere ombre minacciano di riportare a galla, se mai fosse
affondato, l'orrore e la vergogna del regime fascista oggi tanto ammirato e
rispettato, tanto che si concedono nuovamente spazi ed aperture a partiti o movimenti
di chiara ispirazione fascista. Vedremo quindi di sfatare le false dicerie
dette da nuovi e vecchi fascistelli. Per farlo sarebbe sufficiente fare una
piccola verifica storica dei fatti o ascoltare la testimonianza dei nostri
anziani che hanno vissuto al tempo del regime fascista; ma ahimè noi crediamo a
tutto.
"Il fascismo fu una
dittatura benevola e benigna"
Chi ha pronunciato e pronuncia tuttora questo giudizio non conosce o finge
di non conoscere la natura del regime mussoliniano.
Pure Berlusconi, grande patriarca, amante della libertà, amante della
famiglia (soprattutto delle mogli e figlie altrui) disse che Mussolini non ha
mai ammazzato nessuno. Certo, forse anche Riina, di persona, non ha mai
ammazzato nessuno, ma ciò non basta per eliminare la figura del Duce dai
crimini del fascismo. D'altronde fu lo stesso Mussolini nel discorso alla
Camera del 3 Gennaio 1925, in seguito al rapimento e all'uccisione di
Matteotti, ad affermare che si assumeva tutta la responsabilità morale e
politica di tutto quello che il fascismo stava attuando.
Gramsci ha stimato circa trentamila morti vittime della violenza
fascista tra '20 e '22, e la cifra è stata confermata anche da Salvemini. Dopo
la presa del potere fascista, infatti, fu creato un efficiente sistema
poliziesco di repressione, responsabile di aver consegnato al Tribunale
speciale 16.000 antifascisti, di cui 5.000 condannati per oltre 28.000 anni di
carcere; senza dimenticare gli oltre 12.000 oppositori mandati al confino. E'
quindi giusto e doveroso ricordare oggi, domani e sempre che il fascismo non
ebbe alcun rispetto e pietà per la dignità umana dei suoi avversari.
A ricordarcelo ci sono anche i nomi di Gobetti, Amendola, Matteotti, i
f.lli Rosselli, Gramsci, i sette Cervi e tutti gli abitanti dei paesi piccoli e
grandi devastati e trucidati dai nazisti con la complicità dei fascisti, nonché
gli ebrei perseguitati.
Tutto questo però viene addolcito attraverso un'opera di
defascistizzazione che presenta il fascismo come un regime sgradevole ma non
spregevole. Tanti cosiddetti "intellettuali" infatti affermano che,
in fondo, Mussolini non fu poi così cattivo; e a poco a poco si sta realizzando
l'assoluzione totale di questo periodo. Dimenticano però che il fascismo
rappresentò un'ideologia e una pratica di violenza politica attraverso l'uso di
tutti i mezzi, compreso l'annientamento fisico e la soppressione
dell'avversario. Di fronte a ciò, gli italiano devono ancora riflettere e fare
i conti con questo passato buio e oscuro nella nostra storia.
Ma si stava meglio nel ventennio?
È innegabile che in quel periodo il nostro Paese si trovasse in
condizioni migliori rispetto ai primi anni del Novecento, in un processo di sviluppo
storico indipendente da chi governava. Ma era veramente un'Italia tutta rose e
fiori?
La situazione economica dell'italiano medio nel '38 (ultimo anno di
pace europea) era pessima: il suo reddito era un terzo di quello di un
cittadino francese. Anche la situazione industriale era pessima e caotica; e l'organizzazione
statale era fallimentare. L'Italia però entrò in guerra, sebbene l'esercito
fosse totalmente disorganizzato e in crisi, tanto che solo intervento tedesco riuscì
a salvare temporaneamente la situazione, trasformandoci però in servi dei
nazisti.
UN PO' DI NUMERI
42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale;
28.000 anni complessivi di carcere e confino politico;
80.000 libici sradicati dal loro territorio e condannati a morire di
stenti nelle zone desertiche;
700.000 abissini uccisi anche con l'uso di gas durante "l'eroica
impresa" Etiopica;
350.000 militari e ufficiali morti o dispersi nella Seconda guerra
mondiale;
45.000 politici e razziali nei campi di sterminio;
640.000 internati militari nei lager tedeschi (40.000 deceduti);
110.000 caduti nella lotta di liberazione in Italia e all'estero;
Migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle
città;
Migliaia di cittadini stranieri ammazzati o deportati dalle truppe di
occupazione italiane.
LE FALSE VERITÀ
Il Duce inventò l'INPS che
dava la pensione a tutti
FALSO: il primo sistema pensionistico in Italia venne istituito nel
1898 con l'introduzione della CNP (Cassa Nazionale di Previdenza), in cui
venivano iscritti i lavoratori di alcune categorie, e definitivamente dal 1919,
quando l'ente venne rinominato CNAS (Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali),
prevedendo l'iscrizione obbligatoria per tutti i lavoratori.
Il Duce dette l'assistenza
sanitaria ai lavoratori
FALSO: con la legge n. 138 del Gennaio 1943 venne istituita la prima
Cassa di Mutua Assistenza di Malattia, che offriva tutele minime ai soli
lavoratori dipendenti del pubblico impiego e niente per gli altri. L'indennità
di malattia venne invece istituita l'INAM (Istituto Nazionale per
l'Assicurazione contro le Malattie) con il decreto legislativo del Capo provvisorio
dello stato n.435 del 13 Maggio 1947, poi riformato nel 1968, che assisteva
tutti i lavoratori. E' invece nel "vicino" 1978, con la legge del 23
Dicembre n. 883, che venne istituito il diritto oltre all'indennità lavorativa
e il diritto all'assistenza sanitaria con la costituzione del Servizio
Sanitario Nazionale.
Rivediamo le date: 1947, 1968, 1978.
Uhm, il Duce era già morto da un bel pezzo!
Il Duce creò la Cassa Integrazione
Guadagni per aiutare i lavoratori di aziende senza lavoro
FALSO: tale Cassa fu costituita nella sua struttura solo nell'Agosto
del '47 con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n.869, misura
finalizzata al sostegno dei lavoratori dipendenti delle aziende che furono colpite
e smantellate durante la Seconda guerra mondiale e che non erano in grado di
riprendere l' attività produttiva.
Il Duce ha eliminato la
disoccupazione
Già, peccato che quando c'era Lui gli italiani avevano le pezze al
culo, i pidocchi e tanta fame (basta chiedere ai nostri nonni). Durante il Ventennio
l'accesso al lavoro era precluso a chi non faceva la tessera del partito,
motivo per cui durante il fascismo assistemmo ai primi flussi migratori (quando
i migranti eravamo noi). Inoltre durante il Ventennio gli extracomunitari non
esistevano, dal momento che venivano sfruttati direttamente nei loro paesi
occupati da noi.
Il Duce fece costruire le grandi strade
FALSO: le prime infrastrutture vennero concepite durante il quinto
governo Giolitti (1920 - 1921), ma tali idee non poterono essere attuate né da
Giolitti prima né da Bonomi dopo per via del boicottaggio e dell'ostruzionismo
politico del nascente Partito fascista.
Il Duce bonificò le pianure
Il Duce effettuò la bonifica delle pianure pontine grazie allo
sfruttamento di intere popolazioni venete ed emiliane, ma su progetti risalenti
al 1500, che a loro volta si basavano su un lavoro eseguito dalle antiche
popolazioni dei Volsci.
Con il Duce si viveva meglio
FALSO: le condizioni di vita durante la guerra da difficili divennero
tragiche, e molte fasce di popolazioni vivevano in miseria. Inoltre, a seguito
delle sanzioni contro la guerra coloniale d'Etiopia (svoltasi anche con
l'utilizzo di gas), il 18 Novembre venne indetto il “Giorno della fede”, in cui gli italiani furono “invitati” a donare
le loro fedi nuziali e il proprio oro alla Patria.
Il Duce amava l'Italia e gli
italiani
Amava talmente tanto gli italiani che li mandò a morire a migliaia in
Grecia, Albania Russia, mandandoli al fronte con scarpe di cartone. Amava
talmente tanto l'Italia che introdusse le leggi razziali antisemite nel 1938. Amava
tantissimo gli italiani, infatti, durante la Repubblica di Salò, i fascisti
collaborarono attivamente ai massacri di rappresaglia a seguito della lotta di
liberazione partigiana e deportò con i treni in orario migliaia di cittadini
italiani nei lager istituiti anche in Italia (circa 259), creati come campi di
transito e smistamento o come campi di sterminio (ad esempio la Risiera di San
Sabba).
Il Duce diede il voto alle
donne
Il Duce amava tanto le donne (soprattutto le mogli degli altri), ma le
donne erano ammesse a votare solo per piccoli referendum locali, mentre erano escluse
dalle elezioni politiche. La prima volta che le donne votarono fu al referendum
repubblica/monarchia del 1946.
Il Duce creò la tredicesima
In realtà non è proprio così: una gratifica natalizia già esisteva. Nel
1937 il Duce introdusse solo per pochi privilegiati la tredicesima mensilità e solo
nel 1946 (un anno e mezzo dopo la sua morte) la tredicesima fu estesa a tutti
gli operai e nel 1960 a tutti i lavoratori dipendenti con il DPR n. 1070 del 28
luglio 1960.
Il Duce diede sviluppo all'edilizia
popolare
Sì, ma sempre per pochi privilegiati. Vennero create nuove abitazioni
residenziali e meno alloggi popolari e venne distrutto un intero quartiere di
Roma per celebrare i suoi trionfi. La creazione di quartieri cittadinidi
colonie, non sono cose create dal fascismo, ma dallo spirito dei tempi, dall'esempio
statunitense e, soprattutto, dal piano per le case popolari instaurato dal governo
socialdemocratico di Vienna. Dopodiché poi l'architettura si adeguò allo standard
internazionale nato in Olanda col nome di “De Stijl”, affermatosi poi come
“Bauhaus”. Da noi questo nuovo movimento futuristico urbanistico venne definito
“razionalismo italiano”, razionalismo che verrà poco dopo ribattezzato “stile
fascista”.
Il Duce era un grande combattente
e valoroso condottiero
FALSO: infatti aspettò l'esito della marcia su Roma comodamente in un
bell'albergo a Perugia, per poi raggiungere Roma in treno, senza quindi muovere
mezzo passo. Già, proprio un grande leader! A guerra ormai conclusa cercò di
scappare abbandonando vigliaccamente i suoi accoliti e nascondendosi dietro ai
suoi padroni germanici, i quali non mossero nemmeno un dito per difenderlo.
Leader sì, ma dei vigliacchi!
In conclusione, chiunque abbia un minimo di intelligenza e di conoscenza
della storia non può sostenere che Mussolini e il fascismo siano stati positivi
per l'Italia e il popolo italiano.
Commenti