QUANDO C'ERA LUI. di Giulio Russo. Smentita dei luoghi comuni fascisti.

"Mandiamoli tutti al fronte, tanto è gente del sud, non ci serve" cit. Benito Mussolini

Eh già, quando c'era lui i treni arrivavano in orario, specialmente quelli che portavano i dissidenti al confino o all'esilio, in questi tempi cupi, in cui nere ombre minacciano di riportare a galla, se mai fosse affondato, l'orrore e la vergogna del regime fascista oggi tanto ammirato e rispettato, tanto che si concedono nuovamente spazi ed aperture a partiti o movimenti di chiara ispirazione fascista. Vedremo quindi di sfatare le false dicerie dette da nuovi e vecchi fascistelli. Per farlo sarebbe sufficiente fare una piccola verifica storica dei fatti o ascoltare la testimonianza dei nostri anziani che hanno vissuto al tempo del regime fascista; ma ahimè noi crediamo a tutto.

"Il fascismo fu una dittatura benevola e benigna"

Chi ha pronunciato e pronuncia tuttora questo giudizio non conosce o finge di non conoscere la natura del regime mussoliniano.
Pure Berlusconi, grande patriarca, amante della libertà, amante della famiglia (soprattutto delle mogli e figlie altrui) disse che Mussolini non ha mai ammazzato nessuno. Certo, forse anche Riina, di persona, non ha mai ammazzato nessuno, ma ciò non basta per eliminare la figura del Duce dai crimini del fascismo. D'altronde fu lo stesso Mussolini nel discorso alla Camera del 3 Gennaio 1925, in seguito al rapimento e all'uccisione di Matteotti, ad affermare che si assumeva tutta la responsabilità morale e politica di tutto quello che il fascismo stava attuando.
Gramsci ha stimato circa trentamila morti vittime della violenza fascista tra '20 e '22, e la cifra è stata confermata anche da Salvemini. Dopo la presa del potere fascista, infatti, fu creato un efficiente sistema poliziesco di repressione, responsabile di aver consegnato al Tribunale speciale 16.000 antifascisti, di cui 5.000 condannati per oltre 28.000 anni di carcere; senza dimenticare gli oltre 12.000 oppositori mandati al confino. E' quindi giusto e doveroso ricordare oggi, domani e sempre che il fascismo non ebbe alcun rispetto e pietà per la dignità umana dei suoi avversari.
A ricordarcelo ci sono anche i nomi di Gobetti, Amendola, Matteotti, i f.lli Rosselli, Gramsci, i sette Cervi e tutti gli abitanti dei paesi piccoli e grandi devastati e trucidati dai nazisti con la complicità dei fascisti, nonché gli ebrei perseguitati.
Tutto questo però viene addolcito attraverso un'opera di defascistizzazione che presenta il fascismo come un regime sgradevole ma non spregevole. Tanti cosiddetti "intellettuali" infatti affermano che, in fondo, Mussolini non fu poi così cattivo; e a poco a poco si sta realizzando l'assoluzione totale di questo periodo. Dimenticano però che il fascismo rappresentò un'ideologia e una pratica di violenza politica attraverso l'uso di tutti i mezzi, compreso l'annientamento fisico e la soppressione dell'avversario. Di fronte a ciò, gli italiano devono ancora riflettere e fare i conti con questo passato buio e oscuro nella nostra storia.

Ma si stava meglio nel ventennio?
È innegabile che in quel periodo il nostro Paese si trovasse in condizioni migliori rispetto ai primi anni del Novecento, in un processo di sviluppo storico indipendente da chi governava. Ma era veramente un'Italia tutta rose e fiori?
La situazione economica dell'italiano medio nel '38 (ultimo anno di pace europea) era pessima: il suo reddito era un terzo di quello di un cittadino francese. Anche la situazione industriale era pessima e caotica; e l'organizzazione statale era fallimentare. L'Italia però entrò in guerra, sebbene l'esercito fosse totalmente disorganizzato e in crisi, tanto che solo intervento tedesco riuscì a salvare temporaneamente la situazione, trasformandoci però in servi dei nazisti.

UN PO' DI NUMERI
42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale;
28.000 anni complessivi di carcere e confino politico;
80.000 libici sradicati dal loro territorio e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche;
700.000 abissini uccisi anche con l'uso di gas durante "l'eroica impresa" Etiopica;
350.000 militari e ufficiali morti o dispersi nella Seconda guerra mondiale;
45.000 politici e razziali nei campi di sterminio;
640.000 internati militari nei lager tedeschi (40.000 deceduti);
110.000 caduti nella lotta di liberazione in Italia e all'estero;
Migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città;
Migliaia di cittadini stranieri ammazzati o deportati dalle truppe di occupazione italiane.

 LE FALSE VERITÀ
Il Duce inventò l'INPS che dava la pensione a tutti
FALSO: il primo sistema pensionistico in Italia venne istituito nel 1898 con l'introduzione della CNP (Cassa Nazionale di Previdenza), in cui venivano iscritti i lavoratori di alcune categorie, e definitivamente dal 1919, quando l'ente venne rinominato CNAS (Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali), prevedendo l'iscrizione obbligatoria per tutti i lavoratori.

Il Duce dette l'assistenza sanitaria ai lavoratori
FALSO: con la legge n. 138 del Gennaio 1943 venne istituita la prima Cassa di Mutua Assistenza di Malattia, che offriva tutele minime ai soli lavoratori dipendenti del pubblico impiego e niente per gli altri. L'indennità di malattia venne invece istituita l'INAM (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie) con il decreto legislativo del Capo provvisorio dello stato n.435 del 13 Maggio 1947, poi riformato nel 1968, che assisteva tutti i lavoratori. E' invece nel "vicino" 1978, con la legge del 23 Dicembre n. 883, che venne istituito il diritto oltre all'indennità lavorativa e il diritto all'assistenza sanitaria con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
Rivediamo le date: 1947, 1968, 1978.  Uhm, il Duce era già morto da un bel pezzo!

Il Duce creò la Cassa Integrazione Guadagni per aiutare i lavoratori di aziende senza lavoro
FALSO: tale Cassa fu costituita nella sua struttura solo nell'Agosto del '47 con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n.869, misura finalizzata al sostegno dei lavoratori dipendenti delle aziende che furono colpite e smantellate durante la Seconda guerra mondiale e che non erano in grado di riprendere l' attività produttiva.

Il Duce ha eliminato la disoccupazione
Già, peccato che quando c'era Lui gli italiani avevano le pezze al culo, i pidocchi e tanta fame (basta chiedere ai nostri nonni). Durante il Ventennio l'accesso al lavoro era precluso a chi non faceva la tessera del partito, motivo per cui durante il fascismo assistemmo ai primi flussi migratori (quando i migranti eravamo noi). Inoltre durante il Ventennio gli extracomunitari non esistevano, dal momento che venivano sfruttati direttamente nei loro paesi occupati da noi.

Il Duce fece costruire le grandi strade
FALSO: le prime infrastrutture vennero concepite durante il quinto governo Giolitti (1920 - 1921), ma tali idee non poterono essere attuate né da Giolitti prima né da Bonomi dopo per via del boicottaggio e dell'ostruzionismo politico del nascente Partito fascista.

Il Duce bonificò le pianure
Il Duce effettuò la bonifica delle pianure pontine grazie allo sfruttamento di intere popolazioni venete ed emiliane, ma su progetti risalenti al 1500, che a loro volta si basavano su un lavoro eseguito dalle antiche popolazioni dei Volsci.

Con il Duce si viveva meglio
FALSO: le condizioni di vita durante la guerra da difficili divennero tragiche, e molte fasce di popolazioni vivevano in miseria. Inoltre, a seguito delle sanzioni contro la guerra coloniale d'Etiopia (svoltasi anche con l'utilizzo di gas), il 18 Novembre venne indetto il “Giorno della fede”, in cui gli italiani furono “invitati” a donare le loro fedi nuziali e il proprio oro alla Patria.

Il Duce amava l'Italia e gli italiani
Amava talmente tanto gli italiani che li mandò a morire a migliaia in Grecia, Albania Russia, mandandoli al fronte con scarpe di cartone. Amava talmente tanto l'Italia che introdusse le leggi razziali antisemite nel 1938. Amava tantissimo gli italiani, infatti, durante la Repubblica di Salò, i fascisti collaborarono attivamente ai massacri di rappresaglia a seguito della lotta di liberazione partigiana e deportò con i treni in orario migliaia di cittadini italiani nei lager istituiti anche in Italia (circa 259), creati come campi di transito e smistamento o come campi di sterminio (ad esempio la Risiera di San Sabba).

Il Duce diede il voto alle donne 
Il Duce amava tanto le donne (soprattutto le mogli degli altri), ma le donne erano ammesse a votare solo per piccoli referendum locali, mentre erano escluse dalle elezioni politiche. La prima volta che le donne votarono fu al referendum repubblica/monarchia del 1946.

Il Duce creò la tredicesima
In realtà non è proprio così: una gratifica natalizia già esisteva. Nel 1937 il Duce introdusse solo per pochi privilegiati la tredicesima mensilità e solo nel 1946 (un anno e mezzo dopo la sua morte) la tredicesima fu estesa a tutti gli operai e nel 1960 a tutti i lavoratori dipendenti con il DPR n. 1070 del 28 luglio 1960.

Il Duce diede sviluppo all'edilizia popolare
Sì, ma sempre per pochi privilegiati. Vennero create nuove abitazioni residenziali e meno alloggi popolari e venne distrutto un intero quartiere di Roma per celebrare i suoi trionfi. La creazione di quartieri cittadinidi colonie, non sono cose create dal fascismo, ma dallo spirito dei tempi, dall'esempio statunitense e, soprattutto, dal piano per le case popolari instaurato dal governo socialdemocratico di Vienna. Dopodiché poi l'architettura si adeguò allo standard internazionale nato in Olanda col nome di “De Stijl”, affermatosi poi come “Bauhaus”. Da noi questo nuovo movimento futuristico urbanistico venne definito “razionalismo italiano”, razionalismo che verrà poco dopo ribattezzato “stile fascista”.

Il Duce era un grande combattente e valoroso condottiero
FALSO: infatti aspettò l'esito della marcia su Roma comodamente in un bell'albergo a Perugia, per poi raggiungere Roma in treno, senza quindi muovere mezzo passo. Già, proprio un grande leader! A guerra ormai conclusa cercò di scappare abbandonando vigliaccamente i suoi accoliti e nascondendosi dietro ai suoi padroni germanici, i quali non mossero nemmeno un dito per difenderlo. Leader sì, ma dei vigliacchi!

In conclusione, chiunque abbia un minimo di intelligenza e di conoscenza della storia non può sostenere che Mussolini e il fascismo siano stati positivi per l'Italia e il popolo italiano.



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