«27 Gennaio 2017 - per non dimenticare».
di Giulio Russo
“Entrai a Dachau che pesavo 86 kg, ne uscii che ero
uno scheletro, quando tornai a casa i miei genitori non mi riconobbero, perfino
la mia mamma mi chiese chi fossi.........
Qualcuno dice che a Dachau la camera a gas non venne
mai usata. Io li ho visti soffocati, li ho staccati a fatica gli uni dagli
altri, e Dachau non era il peggiore"
Quale inizio migliore per commemorare la Giornata della Memoria se non con le parole e la testimonianza di Enrico
Vanzini, sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau e autore del
libro che consiglio a tutti : "L'ultimo sonderkommando italiano”.
Perché proprio lui e non qualche altro?
La giornata della Memoria, della quale tutte e tutti conosciamo la fondamentale importanza,“fare memoria perché certe
tragedie non si ripetano”, non deve avere il solo scopo commemorativo nei
confronti delle vittime della shoah, ma di tutte
quelle donne, quegli uomini, quelle bambine e qui bambini che perirono sotto la
mano della follia nazifascista.
In questi tempi frenetici di crisi, perdita dei valori umani e morali è
facile lasciare che il passato sia sepolto, dimenticato e trascurato ma noi dobbiamo
sempre tenere alta la Memoria, raccontare ai nostri figli e nipoti cosa è
stato il nazifascismo e cosa sono stati gli orrendi crimini compiuti da quel
regime assassino, appoggiato dai fascisti (altro che “italiani brava gente”).
Milioni di donne e uomini deportati, imprigionati, torturati, privati della
loro dignità e uccisi non da una specie aliena ma da europei che sulla cintura
aveva scritto "Dio è con noi!"
Mette estrema tristezza ed allo
stesso tempo rabbia ed indignazione venire a sapere che in questa giornatanc'è chi
ancora nega l’olocausto, nega la complicità fascista,e auspica a nuovi campi per
i diversi di oggi (migranti).
Lede la dignità e la Memoria di questi morti venire sapere che in Brianza, a Meda (MB) per la precisione ci sono fantomatiche associazioni chiaramente neofasciste che invitano, per pura provocazione, la nipote di Benito Mussolini a presentare il suo ultimo “libro” su “Donna Rachele” ben guardandosi dal prendere le distanze dai crimini che ha commesso il nonno, anzi, facendone un’iniziativa di pura apologia.
Lede la dignità e la Memoria di questi morti venire sapere che in Brianza, a Meda (MB) per la precisione ci sono fantomatiche associazioni chiaramente neofasciste che invitano, per pura provocazione, la nipote di Benito Mussolini a presentare il suo ultimo “libro” su “Donna Rachele” ben guardandosi dal prendere le distanze dai crimini che ha commesso il nonno, anzi, facendone un’iniziativa di pura apologia.
Como, 27 gennaio 2017
Giulio Russo Resp.Antifascismo Prc/SE Como
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