SESTO FIORENTINO: «ANCORA UNA VITTIMA DELLA "NON ACCOGLIENZA" DEL NOSTRO PAESE».


La vittima di Sesto Fiorentino, un migrante morto in un rogo acceso probabilmente per scaldarsi dal freddo pungente di una notte di gennaio, trascorsa come centinaia di altre notti in un capannone abbandonato, deve per forza far riflettere istituzioni e cittadinanza.

Le istituzioni, perché non è uno Stato civile e democratico quello che fa morire di freddo le persone. Non è più il tempo
di nascondersi dietro la burocrazia e le finte scuse, il problema c'è e va affrontato politicamente. Basta parlare di accoglienza solo nei termini delle trentacinque euro di Salvini, basta fare sciacallaggio.
Viviamo in un paese dove ci sono centinaia di alloggi sfitti, abbiamo caserme,ospedali, scuole e strutture pubbliche in disuso da anni e non riusciamo a trovare una soluzione logistica che sia tale da far si che centinaia di persone in ogni città non rischino ogni notte di morire assiderati?
Tutto questo è inaccettabile, come è inaccettabile il modo di porsi che lega e destre hanno nei confronti dei migranti, modo di porsi tipicamente da “perenne campagna elettorale”. Uno Stato come il nostro, con una grande storia di Resistenza alle spalle e con una Costituzione tanto avanzata e tra le altre cose da poco difesa dal voto popolare, non può e non deve permettersi di diventare indifferente a certe tragedie.

Il problema è politico e fino a che leggi folli quali il“Dublino 3” e la “Bossi Fini” saranno leggi vigenti sarà sempre più difficile rendere il transito in Italia un momento dignitoso. Compito della politica è quello di cambiare queste leggi italiane ed europee. Fino ad allora cercheremo di rendere umana la permanenza nel nostro Paese a per chi scappa da guerre, fame e violenza fin troppo spesso portate nei propri paesi di origine dall’occidente.