Como, 11 aprile 2017
Dopo quattro lunghi mesi trascorsi ad attendere risposte (mai realmente arrivate) da parte dell’Amministrazione Comunale in merito all’utilizzo dell’ex Drop-In che attualmente è chiuso ed inutilizzato oggi una folta massa di persone e soggetti ha deciso di scendere in piazza per protestare e chiederne l’immediata apertura e l’immediato utilizzo a scopo di presidio sanitario durante il giorno e di dormitorio durante la notte.
Oggi a Como è scesa in piazza quella città che non si arrende, quella città che nonostante le istituzioni latitano da ormai quasi un anno lavora nella direzione della volontà di dare dignità a tutte e tutti coloro le/i quali scappano da guerre, fame e miseria ed approdano nella nostra città.
Circa quattro mesi fa, la Rete di persone e di Soggetti “Como Senza Frontiere” ha richiesto all’amministrazione comunale di poter utilizzare il Drop-in per dare un tetto a tutte quelle persone che ogni notte in città rimangono, a causa di una burocrazia inaccettabile, escluse dal campo governativo che di fatto da mesi è sottoutilizzato.
Una reale risposta non è mai arrivata, e mentre i dormitori invernali in città chiudono uno dopo l’altro, l’amministrazione comunale si ostina solo ad “immaginare soluzioni” inattuabili, i migranti che hanno “perso il diritto all’accoglienza” perché hanno deciso di fuggire da cas dalle condizioni igenico sanitarie e psicologiche invivibili rischiano di passare, nella migliore delle ipotesi, un’altra estate ai giardini della stazione S. Giovanni.
Non possiamo più aspettare ci si è detti nella riunione plenaria delle realtà che dal luglio del 2016 si occupano dei migranti di domenica 09 aprile ed ad unanimità si è deciso di protocollare in comune una lettera all’attenzione del Sindaco dove si chiede con forza che il drop-in venga restituito alla cittadinanza ed utilizzato per una “accoglienza vera” e solidale, come presidio medico sanitario durante le ore diurne e come dormitorio durante le ore notturne. I passi successivi sono stai l’indizione del presidio di oggi con conferenza stampa e l’intenzione di una richiesta sempre più forte nei prossimi giorni.
Non esistono esseri umani illegali, ed ancora una volta venga ribadito che non si vuole un’Europa dei capitali che circolano senza alcun vincolo e delle persone che non possono fare la stessa cosa.
Inoltre con l’apertura del Campo Governativo gestito interamente di CRI e Caritas la “tolleranza” si è abbassata tantissimo e le deportazioni verso Taranto aumentate.
Il Decreto “Minniti”é arrivato poi come una furia applicando a livello nazionale ciò che sappiamo essere in arrivo con il “Dublino 4”
A Como la società civile, l’associazionismo, i Partiti Politici della Sinistra di Alternativa e le organizzazioni sindacali hanno lavorato e continueranno a farlo nella direzione di garantire dignità. Ora però è giusto che le istituzioni facciano la propria parte.
Basta parole al vento, vogliamo accoglienza vera, accoglienza solidale, cure mediche, dignità ed un tetto per tutte e tutti coloro le/i quali scappando dai propri paesi approdano ed approderanno nella nostra città.
Fabrizio Baggi – Segreteria Provinciale Prc/SE Como
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