MITTENTE: La Prossima Como
DATA: 15/08/2017
COMUNICATO STAMPA

Como a Ferragosto e la proposta indecente di Rapinese.
Fibrillazione da festa di Ferragosto a Como e dintorni: per Robert De Niro e Springsteen e il solito George Clooney, da cercare, da placcare, per vedere se ci scappa un selfie; per le sagre di paese con gli immancabili ed inquinanti fuochi d’artificio; per i turisti che invadono la città e non trovano più neppure un “Info-point”, ma che portano tanto denaro ai commercianti; lidi sul lago, piscine stracolme e mentre l’aria è pervasa dal profumo dei barbecue ed il clima festaiolo eccita le menti di grandi e piccini, ecco s’avanza lo spettro di una proposta del consigliere di minoranza Alessandro Rapinese che intende sottoporre al Consiglio Comunale di Como una mozione che imponga a tutti i richiedenti asilo il coprifuoco dalle 20 alle 8 del mattino successivo.
Proposta tempestivamente ripresa dalla Vice sindaca Alessandra Locatelli, la quale rincara la dose e dichiara che «Oltre al coprifuoco è necessario intervenire sui punti di accoglienza improvvisata, senza regole e senza standard che iniziano ad essere un grave problema per la città».
Le ragioni di queste prese di posizione? L’aggressione a tre ragazze da parte di una ragazzo nigeriano ed la rissa fra richiedenti asilo a Monte Olimpino, degenerata con un’aggressione ai poliziotti intervenuti per sedarla.
Gli autori degli atti, senza dubbio esecrabili, sono già stati assicurati alle Forze dell’Ordine, ciò che indigna è il tentativo di criminalizzazione di tutte le Persone migranti presenti sul territorio comasco, quindi di tutte le oltre 1.000 persone presenti nei vari Centri di accoglienza.

Quelle che Rapinese nell’intervista rilasciata a Ciao Como definisce reiteratamente con sarcasmo offensivo «queste risorse» sono comunque Persone, da qualsiasi situazione socio-economica provengano; hanno sofferto le pene di un viaggio infernale, giunte sul suolo libico sono state recluse nei centri di detenzione ivi collocati e sottoposte ad atti di violenza inenarrabili; le persone approdate in Italia, perché non sono morte annegate in mare, hanno trovato un’accoglienza che per lo più è un parcheggio dove sono costrette a permanere per oltre un anno in attesa della conclusione dell’esito della loro richiesta d’asilo. Altro che accoglienza!
La vera accoglienza non deve consistere nel fornire un tetto, un letto e del cibo, ma nel programmare progetti che facilitino un futuro inserimento nel tessuto sociale, che garantisca quella dignità fino ad ora negata; la dignità è una garanzia per la coesione sociale, senza dignità ci saranno solo conflitti.

Noi, La prossima Como, riteniamo sia indegno utilizzare in modo strumentale episodi isolati per limitare la già deficitaria libertà di centinaia di Persone con provvedimenti che hanno il sapore disgustoso di atti già conosciuti nella Storia dell’umanità. La sicurezza non può passare per la reclusione coatta di persone che hanno la sola responsabilità di aver creduto che il nostro Paese e la nostra città potessero essere umanamente ospitali.

La prossima Como