Leggo le dichiarazioni dei sindaci di Gravedona Ed Uniti e di

Dongo sulla possibile fusione dei comuni e mi chiedo con 

quale coraggio si possa riproporre ancora una fusione dopo 

quanto è successo la volta precedente . Ricordo agli 

smemorati che il risultato del referendum per la fusione dei 

comuni di Gravedona, Consiglio Di Rumo e Germasino del

 novembre 2010 aveva dato la vittoria del NO alla fusione e 

solo l’intervento antidemocratico della Regione Lombardia

 che, dietro la pressione di chi tradendo anche la parola

spesa in pubbliche assemblee , Infischiandosene del voto 

dei 

cittadini decideva comunque di procedere alla creazione del

 comune di Gravedona Ed Uniti.

Pertanto cominciamo a precisare che chi è stato artefice di 

questa “Gabola” dovrebbe, vergognandosi, pensarci bene 

ad 

intraprendere ancora la strada delle fusioni.

Altra precisazione che mi sento di fare è sulla legge

 regionale a proposito del referendum sulle fusioni . Detto 

referendum rimane consultivo e pertanto i signori della

 Regione possono decidere a loro discrezione.

Perché la democratica Regione Lombardia non modifica la

 parte della legge sulle fusioni modificando la parola

 “consultivo” con VINCOLANTE?


Perché si insiste con queste “Armi di distrazione di massa”

 quando nessun progetto sovracomunale è stato partorito su

 questo territorio. Ma al contrario il fallimento della Comunità 

Montana è sotto gli occhi di tutti.

Perché non coinvolgere i cittadini nel capire l’origine del

 debito pubblico.

Ricordare loro che ogni cittadino porta sulle spalle 40.000

 Euro di debito-


Esiste, allora, una precisa strategia che sta dietro alle

 fusioni tra Comuni.

Vediamo insieme i punti salienti di questa strategia

1- Non accrescere i livelli di informazione e di 

partecipazione

democratica con enti più lontani dal singolo cittadino ;

2- Allontanare cittadine/cittadini dalle istituzioni per 

portarli a

disinteressarsi alla gestione delle stesse e cosi’ 

aumentare il

potere degli esecutivi in ragione della governabilità;

3- Distruggere ogni forma di identità sociale o relazione 

solidale che

si è sviluppata, anche storicamente, nelle piccole

 comunità



4- Far credere che i piccoli comuni siano una anomalia 

italiana

quando in paesi come Francia e Germania il numero dei

 Comuni

è assai più numeroso che in Italia.

5- Creare un clima di paura e far sentire responsabile

dell’indebitamento il cittadino, il tutto per affermare la

 inevitabilità

dei processi in atto e proseguire con i tagli alla spesa 

pubblica

6- Creare in prospettiva le condizioni per cui il cittadino 

sempre più

sfiduciato sia sempre più spettatore ed estraneo ad 

azioni

conflittuali a difesa dei diritti civili/sociali/lavoro;

7- In una società dove i cittadini da protagonisti 

diventano spettatori del teatrino della politica sarà più

 facile rimettere in discussione diritti come quello alla

 salute o allo studio originariamente erogati in forma

 universale gratuita. Il processo strisciante peraltro è già

 in atto con ticket, compartecipazione sui servizi a

 domanda individuale, Tares che contiene il pagamento

 di

 servizi come manutenzione stradale, illuminazione

 pubblica, alcuni servizi, o la service tax che scaricherà

 sui fruitori delle abitazioni,proprietari e inquilini, i costi

 di servizi che invece potevano essere finanziati dalla

 fiscalità generale progressiva sui redditi e con forme di 

patrimoniale colpendo le grandi rendite immobiliari;

8- Promettono risorse sulle quali non vi è certezza per il

 futuro, utili

solo a produrre politiche di immagine in funzione del 

consenso.

Addirittura potrebbero alimentare spirali perverse di 

politiche di

mandato tali da indebitare i comuni attraverso

 investimenti, con il

risultato che alla fine dei contributi regionali, 

pagheranno i cittadini

molto probabilmente con addizionali soprattutto

lavoratori/pensionati che pagano le tasse)

Alla luce di queste considerazioni siamo sempre più

 convinti che le

fusioni dei Comuni siano un errore e un’ Arma di 

distrazione di massa.

Poncia Claudio

Segretario del circolo territoriale Lago di Como

PRC/ Sinistra Europea