Da almeno due decenni l'Europa occidentale vive una crescente tensione migratoria: dalla disintegrazione del fu blocco sovietico prima e dell'ex-Jugoslavia e dell'Albania di Hoxha poi, gli anni Novanta hanno visto migliaia di romeni, ucraini, albanesi, bosniaci, eccetera bussare alle porte dell'Europa. Ero piccolo allora, ma il mantra dei leghisti nostrani era che veniva l'albanese o il romeno a rubarci donne e lavoro. Il luogo di sbarco era normalmente la nostra costa adriatica, dalla Romagna meridionale alla Puglia (soprattutto). Un traffico ben gestito dalla nostra criminalità organizzata, perché quando si parla di criminalità, purtroppo, noi italiani non abbiamo nulla da imparare ed anzi abbiamo insegnato agli altri.

Col tempo quei flussi si sono normalizzati e oggi non esiste alcuna attenzione mediatica per l'immigrazione da quelle zone, almeno in Italia (in Gran Bretagna il polacco o il romeno - o l'italiano, forse dovremmo rifletterci - che sfruttano il welfare di Sua Maestà sono stati l'immagine chiave della campagna sulla Brexit).
La pressione migratoria si è oggi spostata a Sud, proviene dai Paesi dell'Africa centrale e Sub Sahariana, complice il fatto che gli Stati nordafricani sono stati indeboliti dalle cosiddette "primavere arabe", ovvero quella ventata di "democrazia" che tanto piace vedere in tv, ma tanto scomoda quando la nostra tranquillità viene minacciata. Oggi nessuno riconosce che l'Italia, governata da Berlusconi e dalla Lega Nord, fu tra i Paesi che contribuirono alla caduta di Gheddafi. Il Gheddafi brutto e cattivo che però ci faceva il santo favore di non far arrivare immigrati. E ci siamo scordati di Mubarak, il generale egiziano che governò per trent'anni col pugno di ferro. Anche lui brav'uomo, ci ammazzava i negri prima che arrivassero qui.
E quindi oggi, ci rivolgiamo alle "democrazie" nordafricane (quali democrazie?), dimentichiamo l'assassinio di Giulio Regeni perché Al Sisi - generale egiziano che ha preso il potere con un colpo di stato militare - ci fermi i migranti, e diamo armi e mezzi alla Libia perché ci eviti l'imbarazzo di vedere morti in mare. Anzi, facciamo di più, schieriamo le nostre navi militari per aiutarli a riprenderseli.
Meglio non sapere che quegli uomini, donne e bambini moriranno nel deserto libico in qualche campo di prigionia messo su con i nostri soldi e con il nostro placet.
Perché il codice per le Ong elaborato dal nostro Ministro Minniti non serve certo a fermare i flussi migratori, ma solo ad allontanare dagli occhi dell'opinione pubblica tanto i neri che arrivano qui quanto pure quelli che muoiono in mare, perché si sa che vedere un bambino affogato nel Mediterraneo fa impressione, meglio non vedere..
In genere il pregiudizio principale è che vengono e delinquono. In effetti, qualcuno compie qualche reato, qualche furto, qualche rissa, qualche omicidio perfino. E sui giornali con dovizia di particolari si cita la sua provenienza, il suo colore, il fatto che fosse un richiedente asilo e che la sua richiesta fosse o meno stata accettata. Avete mai sentito dire, quando delinque un italiano, "colpevole un italiano"? No, se a compiere un reato è un italiano il colpevole è un anonimo. Se non è straniero può pure stuprare la fidanzata, che non interessa a nessuno, è bianco ed evidentemente può prendersi la sua donna (la donna è evidentemente una proprietà dell'uomo e ancora non siamo usciti da questo equivoco).

E veniamo all'altro enorme pregiudizio: immigrazione porta terrorismo. Perché, ovviamente, nessuno pensa più che questi vengano a portarci via il lavoro, non lavorano (perché non possono se richiedono asilo - bella trovata del nostro Governo). Dunque, i migranti sono terroristi, sono infiltrati dell'ISIS che vengono a mettere le bombe nelle chiese. Aldilà che l'ISIS se volesse non avrebbe alcun bisogno di mandarci terroristi su barchette, ha risorse sufficienti per mandarceli in prima classe e noi li accoglieremmo benissimo, perché i soldi sono soldi e ciò che schifa i razzisti da tastiera italiani non è il colore della pelle ma la povertà, fossero ricchi e potenti li accoglieremmo con il tappeto rosso...
Gran parte dei migranti africani vengono, come dicevamo, dall'Africa centrale, sono udite-udite CRISTIANI. Non che dovrebbe calarcene qualcosa della religione di una persona, dovremmo vedere un essere umano e non il Dio che prega. Ma, volendo accettare il discorso religioso, quelli che arrivano pregano proprio il "nostro" stesso Dio. Sono quelli che i nostri politici di Destra ricordano come "vittime della violenza islamista negli altri Paesi" (cit. La Russa o Gasparri, non ricordo). Sono quelli che dalle violenze dell'ISIS o simili fuggono. E noi italiani brava gente diciamo "no, meglio muoiano lì. Ma che non si veda, altrimenti poi devo piangere una lacrimuccia e andare in Chiesa ad accendere un cero alla Madonna.. beh, meglio un cero che dargli da mangiare qui, che poi i 35 euro..."

Già, i 35 euro famosi.. Quelli che questa gente riceverebbe al giorno dal governo. Peccato che non sia così: i 35 euro, o più se si parla di minori, non vengono dati ai migranti ma alle organizzazioni che se ne occupano, alle cooperative di italiani, che le usano (o dovrebbero usarli) per pagare mediatori, medici, assistenti legali (tutti italiani), facendo per di più girare un'economia che in generale è ferma. Ma se anche i 35 euro andassero ai migranti, questi dovrebbero spenderli in esercizi italiani, quei soldi farebbero comunque girare la nostra economia, sono la classica spesa pubblica che - non importa dove va - fa accrescere il PIL e abbassa il rapporto debito/PIL che ci costringe ogni santo anno a tagliare i servizi pubblici.

E infine, cari italiani razzisti, ricordate che i migranti che poi vengono accolti davvero, lavorano e pagano le tasse qui, pagano i contributi che tengono in piedi il sistema pensionistico. Non lo dice il solito buonista, ma i dati dell'Inps. Forse sarebbe il caso di riflettere.