Mariateresa Carminati, Celeste Grossi, Luigi Nessi e Valerio Peverelli, portavoce della sinistra comasca unita nella Prossima Como, hanno incontrato il 22 agosto Alessandra Locatelli, assessora alle Politiche sociali e vicesindaca di Como. 
Totale il dissenso politico sulle questioni del coprifuoco di Rapinese e dell’attacco ai poveri sono state presentate all’amministrazione proposte concrete.

«Martedì 22 agosto i portavoce de La prossima Como hanno incontrato Alessandra Locatelli assessora alle Politiche sociali e vicesindaca di Como per esprimere dissenso politico sulla proposta del consigliere Rapinese di istituire il coprifuoco in città per richiedenti asilo e migranti transitanti e per le successive dichiarazioni alla stampa dell’assessore Locatelli e per esporre proposte utili ad affrontare crescenti situazioni di crisi socio-economica favorendo una vita migliore dignitosa per le tante persone fragili e sole che vivono a Como, con un’attenzione particolare rivolta alle classi più deboli.
Portierato sociale: persone designate dal Comune come “portieri sociali” favorirebbero la coesione in stabili dove si trovano a convivere nuclei familiari con differenti esigenze e difficoltà, accompagnerebbero i cittadini a superare conflitti, oltre a fornire alcuni servizi per soddisfare bisogni quotidiani che anziani soli o persone con disabilità hanno difficoltà a gestire in autonomia.
Siamo convinti che la sperimentazione, in alcuni stabili dove convivono differenti marginalità sociali, più volte richiesta anche nella precedente legislatura dai consiglieri Nessi e Grossi, non costituirebbe un aumento della spesa sociale, ma favorendo l’autonomia delle famiglie in difficoltà, risulterebbe vantaggiosa oltre che sul piano sociale anche su quello economico
Lavori socialmente utili: per dare sollievo economico e dignità a chi è senza lavoro.
Vita indipendente: al crescere dei bisogni deve corrispondere una crescita degli impegni di spesa per le persone con disabilità che chiedono di poter vivere in autonomia. Il Comune di Como è stato uno dei primi ad attuare la normativa per la Vita indipendente delle persone con disabilità. Noi chiediamo che l’attenzione sia mantenuta e che le risorse siano ampliate.
L’apertura e l’adeguamento di servizi igienici nei quartieri di cintura e in convalle.
Dormitorio: riteniamo indispensabile un ulteriore dormitorio destinato a migranti e senzatetto aperto tutto l’anno.
Controllo sulla qualità e sulla gestione dell’accoglienza ai migranti in città.
L’assessora ha risposto puntualmente su ciascuna delle questioni oggetto della discussione.
Sulla proposta del portierato sociale ha mostrato attenzione, pur segnalando difficoltà di realizzazione di ordine economico, di possibili interferenze con le attività già in corso di assistenti sociali e psicologi, di organizzazione del lavoro del personale del Comune che dovrebbe essere rivista.
Sulla proposta di lavori socialmente utili, l’assessore ha mostrato interesse.
Ha assunto l’impegno a verificare le condizioni dei servizi igienici in città, la cui insufficienza è stata segnalata anche da cittadini e altri soggetti politici.
Circa i fondi destinati all’aiuto alla Vita indipendente delle persone con disabilità l’assessora ha assunto l’impegno di verificare quanto previsto in Bilancio e si è detta interessata ad incontrare attivisti della Prossima Como esponenti di associazioni cittadine e regionali per la Vita indipendente che hanno fatto questa scelta di vita il cui impegno ha fatto sì che Como sia stata una delle prime città in Italia ad applicare la normativa.
Circa la necessità di un nuovo dormitorio aperto tutto l’anno, la vicesindaca ha espresso totale disaccordo. Secondo Locatelli continuerà l’esperienza della cosiddetta “emergenza freddo” ritenuta sufficiente a soddisfare i bisogni dei senza fissa dimora. L’apertura di un ulteriore dormitorio favorirebbe, a suo avviso, attraverso il passaparola, l’arrivo a Como di migranti transitanti.
Su transitanti, ambulanti abusivi e mendicanti il dissenso della Prossima Como dalla “linea dura” della maggioranza di destra che colpisce i poveri e non contrasta la povertà è assoluto. Su questo abbiamo anticipato che attueremo in modo nonviolento azioni di opposizione sociale perché per la Prossima Como prima della legalità viene la giustizia. Como, città di frontiera, non deve rivolgersi al Governo per chiedere più ordine pubblico, la sicurezza sociale si crea favorendo interazione e coesione e cercando soluzioni ai problemi di qualsiasi persona. Perché per noi della La prossima Como, non ci sono italiani o stranieri, ci sono le persone, tutte le persone, i poveri, tutti i poveri.
La vicesindaca si è detta d’accordo sul controllo della qualità dell’accoglienza dei migranti e su come vengono spese i fondi pubblici destinati allo scopo. Ha comunque ribadito che la Giunta non intende destinare strutture comunali, né investire fondi per l’accoglienza, essendo già, a suo parere, eccessive le spese sostenute per i minori non accompagnati. Anche su questo La prossima Como aprirà un conflitto politico perché sui diritti non esiste mediazione possibile..
Permane la nostra preoccupazione per i gravi attacchi alla democrazia determinati da azioni antisociali e discriminatorie già evidenziate in ordinanze e dichiarazioni delle destre comasche.
La prossima Como si impegnerà nei quartieri di cintura, nel centro città, per le strade, tra la gente, con una politica attiva e attenta, contrastando idee espresse sia dalla maggioranza di chi governa la città, sia da parte dell’opposizione, nel silenzio del resto del Consiglio Comunale». [La prossima Como]