di Fabrizio Baggi
per la Redazione dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre di Como e provincia
Siamo a Dongo, un piccolo comune della Provincia di Como, un piccolo Comune che ha però una grandissima valenza storica. Stiamo infatti parlando del paese dove di fatto si è conclusa la dittatura fascista.
Ogni anno, tra il 28 ed il 29 aprile, con la scusa di commemorare i morti di Salò, l’ultradestra neofascista della peggior specie inscena a Dongo ed a Giulino di Mezzegra manifestazioni apologetiche dove simbologie, gestualità e paccottiglia fascista vengono sfoggiate indisturbate sotto gli occhi di tutte e tutti.

Più volte la nostra Redazione ha affrontato il tema del reato di “apologia di fascismo” che si cela dietro certe “commemorazioni” e nostro malgrado possiamo rilevare con grande amarezza e preoccupazione che, anche con l’aiuto di alcune sentenze della Cassazione, quest’anno non possiamo certo affermare che il fatto non sia accaduto.

Il 2018 però ha registrato una reale, decisa e pacifica risposta democratica che ha visto protagoniste/i la cittadinanza e le/i antifasciste/i aderenti alle organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello “Mai Più fascismi e razzismi”.

Dalla mattina del 28 aprile fino al pomeriggio del 29 infatti l’Anpi, i Partiti politici della Sinistra, la CGIL, le Associazionile cittadine e i cittadini hanno presidiato Piazza Paracchini di Dongo con due importanti manifestazioni democratiche che si sono date rispettivamente l’obiettivo di difendere i valori della Democrazia, della Memoria e della Costituzione Repubblicana nata dalla Lotta di Resistenza.

nespoloIl tutto ha avuto inizio sabato 28, quando la Piazza principale di Dongo, dalle prime ore della mattinata, ha iniziato a popolarsi di Antifasciste/i e Sincere/i Democratiche/i per stringersi in una manifestazione che ha visto nella mattinata una serie di interventi tra i quali quello della Partigiana della 52° Brigata Garibaldi Vilma Conti e quello della Presidente Nazionale dell’Anpi Carla Nespolo.
In tutti gli interventi è stato rimarcato il pericolo democratico rappresentato dai sempre più frequenti rigurgiti neofascisti che oggi più che mai soffiano sulla fiamma dell’odio e dell’intolleranza soprattutto in una città di frontiera come è quella di Como.
La giornata è proseguita con un convegno organizzato dall’amministrazione comunale sui temi della Resistenza e della Memoria chiuso anch’esso dall’intervento finale di Carla Nespolo.
Domenica 29 invece ha rappresentato un momento di Resistenza vera e propria.
La piazza si è riunita per la seconda giornata consecutiva per gridare il proprio NO all’ennesimo scempio della Democrazia rappresentato dalle manifestazioni dei fascisti previste in quella giornata proprio a Dongo e a Giulino di Mezzegra, luoghi simbolo della Liberazione dal fascismo.
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Un grandissimo schieramento di forze dell’ordine in antisommossa, la Piazza transennata e divisa in due parti.

dongLa prima vedeva protagonista la Dongo Antifascista, quella che rivendica l’importanza storica di quel piccolo Comune che ha contribuito a regalare la libertà dalla follia nazifascista al nostro Paese, quella che si riconosce nella Democrazia, quella che vorrebbe vedere la nostra Splendida Costituzione difesa ed applicata.


fasci_dongoDall’altra i fascisti che in atteggiamento militarizzato hanno profanato indisturbati, ancora una volta, i luoghi della Resistenza del lago di Como mediante saluti romani e simbologie legate al più oscuro ventennio della storia italiana ed europea.
Eravamo li, li abbiamo visti di nuovo e questo ci indigna.
Siamo estremamente consapevoli che il momento storico e di grande crisi economica sia estremamente favorevole a chi, come questi individui, intende strumentalizzare il malcontento nel tenativo di crearsi consenso parlando alla pamncia delle persone, soffiando sulla fiamma del razzismo e della paura, incolpando i migranti della mancanza di lavoro e di tutto ciò che accade nelle nostre città fino ad arrivare ad una legittimazione definitiva della loro ideologia criminale.
Crediamo però, che se pur la strada sia assolutamente in salita, le risposte di Democrazia che iniziano ad essere date vadano nella direzione giusta, quella di ricreare cultuta antifascista tra le persone e crediamo inoltre che quando si lavora insieme qualche risultato lo si ottiene.
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C’è moltissimo lavoro da fare? Assolutamente si,  ma quello che è successo l’anno scorso a Lovere (BG), quest’anno a Dongo, e che da anni succede a Milano ed in altra grandi città è significativo e di buon auspicio.

Come Redazione di Como e provincia dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre auspichiamo che le date di Dongo Giulino di Mezzegra diventino col tempo, data tra le altre cose l’importanza dei luoghi per la storia della Liberazione dal fascismo, un appuntamento di valenza nazionale.

Se noi saremo sempre li, forse alla lunga “loro” non ci andranno più.

[Un particolare ringraziamento da parte di tutta la redazione all’Anpi Provinciale di Como per aver reso possibili queste due giornate di Resistenza].

Como, 30/04/2018