di Saverio Ferrari Fabrizio Baggi.
E’ una bellissima giornata quando verso mezzogiorno arriviamo a Lovere, il sole splende alto e riflettendosi nel lago crea giochi di luce e colore stupendi.
Siamo tornati in questa città simbolo della Resistenza Bergamasca per partecipare anche quest’anno alla mobilitazione antifascista unitaria indetta per dare una risposta politica e sociale a chi vorrebbe rivedere la storia trasformando i carnefici in vittime e gli Eroi partigiani in assassini.
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Dopo un ottimo “pranzo antifascista” consumato al “Circolo” insieme alle organizzatrici ed agli organizzatori dell’iniziativa, che cogliamo l’occasione di ringraziare ancora una volta, siamo arrivati in Piazza 13 Martiri” dove dalle prime ore del pomeriggio hanno iniziato ad arrivare le delegazioni delle organizzazioni aderenti alla manifestazione ed i partecipanti.
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Intorno alle 14:00 è ufficialmente cominciato tutto, dal palco interventi politici, riflessioni, testimonianze e “musica resistente” si sono alternati fino alle 17:00 quando la piazza si è spostata in corteo al Cimitero di Lovere.
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Una volta giunti al campo, dopo un breve intervento conclusivo sono stati posati dei fiori rossi sulle tombe dei Partigiani sepolti e sul sagrato dedicato ai 13 Martiri di Lovere.
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A questo punto la manifestazione è stata sciolta.
Sul lungo lago una trentina di neofascisti ai quali la nostra mobilitazione unitaria, pacifica e democratica ha di fatto impedito per il secondo anno consecutivo di oltraggiare la Memoria degli eroi della Resistenza che riposano nel cimitero della cittadina bergamasca osservavano infastiditi ed impotenti quanto stava accadendo per il secondo anno di seguito.
Una riflessione dall’esperienza di Lovere crediamo sia d’obbligo. E’ evidente che manifestazioni come questa, o come quelle di Dongo (CO) del 28 e 29 aprile sono fondamentali per rivendicare i valori della Democrazia e della Costituzione nate dalla Resistenza ed è altrettanto evidente che quando il movimento antifascista lavora unitariamente e con una reale condivisione di obiettivi vince.
Soltanto due anni fa, proprio a Lovere, i fascisti hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, oltraggiando la memoria di chi ha dato la propria vita per il bene collettivo di questo Paese. Da quando ci si è mossi tutte e tutti insieme questo non è più accaduto o quantomeno si è riusciti a rispondere in maniera visibile e contemporaneamente ad impedire lo scempio degli anni passati.
Crediamo senza ombra di dubbi che quella intrapresa a Lovere sia la strada giusta, e che sull’antifascismo ci sia la necessità di lavorare democraticamente, tutte e tutti insieme con lo scopo di creare una massa critica che metta le basi per un’inversione culturale.
Oggi sarà la volta di Rovetta (BG) e poi ci saranno tanti altri appuntamenti.
Auspichiamo che quella che di fatto è diventata una prassi democratica a Lovere diventi una bellissima abitudine che vada a riguardare in futuro tutte le situazioni che verranno creandosi.
Ancora grazie a chi ha organizzato la manifestazione.
Ora e sempre Resistenza!
Milano, 27/maggio/2018