di Fabrizio Baggi (segreteria regionale Prc/SE Lombardia).





«Como nell'epoca dei censimenti su base etnica e della disumana decisione del governo di chiudere i porti alle navi che salvano vite umane».

Sono di ritorno dal turno al piazzale di San Francesco, dove decine di "migranti e non" passano la notte perché questo Paese non gli da la possibilità di avere un tetto sopra la testa. 

In questa città esiste un cosiddetto "campo governativo", gestito da CRIPrefettura e Caritas, che è utilizzato più o meno per la metà della sua capienza (circa 150 occupanti su 300 posti disponibili).
Il campo in oggetto non è inquadrato giuridicamente come un CAS. in quanto è nato nel settembre del 2016 in una situazione emergenziale e tale è rimasto. Per questa ragione il campo ha di fatto la possibilità di andare in deroga a determinati regolamenti restrittivi ed accogliere anche chi, secondo leggi che sinceramente trovo disumane, non avrebbe il "diritto all'accoglienza formale". Ciò però a Como non accade, per quanto ne sappiamo il campo sito nella nostra città va in deroga alle regolamentazioni soltanto al ribasso ed il risultato è che circa 120/140 persone si ritrovano a dover passare la notte per strada con tutto ciò che ne consegue.

Altro fatto vergognoso è che il Comune di #Como non ha mai aderito, ne con la giunta PD ne oggi con quella di destra al progetto Sprar.

In aggiunta a tutto ciò abbiamo registrato decine e decine di azioni politiche compiute dall'amministrazione comunale atte a "scoraggiare" la presenza dei migranti e dei senza tetto in città.
Azioni come regolamenti daspo, rimozione delle panchine dalle aree dove i migranti sostavano, rimozione di servizi igenici chimici posizionati autonomamente da alcune parrocchie e fatti togliere dal Comune, chiusura dell'acqua potabile nel mese di luglio 2017 (con 35° fissi) dal parcheggio dell'autosilo di val Mulini dove allora stazionavano circa 60 persone e via discorrendo).

In tutto questo c'è una parte "sana" di città che da due anni ad oggi prova a rendere più umana la condizione delle persone che loro malgrado pagano caro il prezzo di essere scappati da paesi dove le guerre, la fame, la miseria li avrebbe uccisi.

Pagano la colpa di essere nati in territori depredati dall'occidente, quello stesso occidente che oggi non li vuole ed urla all'invasione, ma la sensazione di impotenza che rimane addosso ogni volta che si fa un turo di "volontariato solidale" è incredibilmente forte.

Tutto il disagio sociale che viene a crearsi è solo e soltanto una conseguenza di un metodo di accoglienza totalmente inefficiente che alla luce del nuovo governo sta prendendo la piega del disumano.
Non so che direzione prenderà nei prossimi mesi la condizione di queste persone, in questi due anni di attività con i migranti mi sono reso conto di errori politici strategici fatti dai governi più o meno volontariamente per far si che il disagio aumenti e con lui aumentino inevitabilmente i fatti criminosi e la conseguente insofferenza delle persone.

Con un reale progetto politico italiano ed europeo di accoglienza vera e dignitosa, ed integrazione questo paese, che è un paese di frontiera e di migranti (fatto da non dimenticare mai quando il sig. Ministro dell'Interno vaneggia su invasioni e censimenti vari) avrebbe un atteggiamento totalmente differente ma purtroppo, alla luce dei fatti attuali, questo traguardo è ancora lontano.


Como, 20/06/2018