“Refettori scolastici, un altro disastro di un’amministrazione presuntuosa, sorda e frettolosa”
Eravamo molti quel giorno in Commissione III ad ascoltare le belle parole dell’assessore Amelia Locatelli su qualità del cibo e importanza di un’alimentazione corretta. Un’introduzione di 20 minuti, per un incontro della durata di un’ora, quasi a sottolineare la necessità di esternalizzare per garantire ai nostri bambini una sana ed equilibrata alimentazione (sperando che non si volesse sottintendere una incompetenza del personale attualmente in servizio).
Ebbene, 2300 pasti destinati ai bambini di alcune scuole comasche, saranno serviti, forse, da una azienda veneta che utilizzerà un centro di cottura con sede a Garbagnate Milanese.
Un capitolato apparentemente fatto benissimo, che attribuisce il 70% del punteggio alla parte tecnica per garantire il miglior trattamento possibile ai nostri ragazzi, senza badare a spese. Peccato che nessuno abbia pensato quanto siano pochi due punti assegnati in base ai tempi di percorrenza: fissato un massimale di quarantacinque minuti (tempi maggiori avrebbero comportato l’esclusione dell’azienda), a chi si trova a distanze minori sono attribuiti da 0 a 2 punti, su 70 disponibili.
Qualcosa non torna, sì, perché da Garbagnate Milanese a Como sono poco meno di 40 km percorribili ad essere fortunati in 40 minuti, ma ci pare poco credibile che tutti i 27 furgoni partano in contemporanea, come fossimo in una pubblicità degli anni ’80.
Siamo di fronte ad una vicenda piuttosto grottesca.
Siamo di fronte ad un’Amministrazione comunale che, pur non conoscendo nulla del servizio pubblico, si sente onnipotente, salvo poi fare scelte disastrose a livello politico e a livello sociale.
Siamo di fronte ad un gruppetto di incompetenti troppo presuntuosi per ammettere di aver fatto l’ennesima cavolata.
In questi mesi abbiamo appoggiato l’ipotesi sostenuta da sindacati e RSU di temporeggiare fino alla fine dell’anno scolastico 2018/2019 per studiare le possibili soluzioni, per escludere la catastrofe, per non ritrovarsi a settembre in situazioni imbarazzanti dato che ancora oggi non siamo in presenza di un’aggiudicazione vera e propria e che se le verifiche non andassero a buon fine non vi sarebbe alcun piano alternativo.
Salutiamo positivamente che il Prefetto abbia comunque stabilito che entro fine anno l’Amministrazione dovrà produrre uno studio approfondito sulla possibilità di attivare un centro unico di cottura presso l’ex Ospedale S. Anna che potrebbe riportare in house il servizio, idea che era stata cassata con motivazioni fantasiose dopo una gita di assessori e segretario comunale.
Si denota un approccio negativo che deriva esclusivamente da un voler cancellare a priori ogni parvenza di efficienza del servizio pubblico, magari per avere la giustificazione per procedere alla privatizzazione come già si era tentato di fare.
Buon appetito assessore Amelia Locatelli.
Spiace che, vista la situazione, augurare buon appetito ai bambini che frequenteranno i refettori delle scuole di Como suona come una presa per i fondelli!
Stefano Rognoni - La Prossima Como