di Pierluigi Tavecchio e Fabrizio Baggi

Siamo tornati indietro di due secoli.

Una neonata associazione di centrodestra fa oggi il suo esordio pubblico sulla scena comasca con un convegno dedicato ai rapporti fra magia nera e salute mentale dove si confronteranno uno psichiatra ed un ausiliare dell’ esorcista. 

Restiamo letteralmente sbigottiti, soprattutto per l’accostamento dei due argomenti.
Sulla magia nera, su quella bianca o a pallini siamo drastici.
Consideriamo queste pratiche ,anche quando dicono di richiamarsi a tradizioni e culture millenarie, semplicemente come una risposta dettata dallo sconcerto e dallo smarrimento, da una incapacità di capire il senso della propria esistenza che alimenta superstizioni e credenze in entità superiori in grado di determinarla e condizionarla. 

Da sempre le pratiche del soprannaturale sono uno strumento nelle mani dei potenti, e da secoli ormai questo legame è stato svelato. Ci è venuto subito in mente “La lampada del diavolo” un quadro  dipinto nel 1797 dal pittore spagnolo Francisco Goya: vi possiamo osservare un prete terrorizzato che alimenta con olio la lampada sorretta da un essere demoniaco.

La luce tremolante della lampada produce , alle spalle del prete , ombre allungate che formano una massa di somari che camminano sulle due zampe posteriori, come fossero esseri umani.

Più chiaro di così.... il fatto che Satana , i suoi seguaci e i suoi nemici sembrino tornati di moda , magari riempirà le sala del convegno ma non basta  per dare loro  la dignità di un argomento scientifico, e francamente ci sembrano altre le priorità per chi si occupa della ‘salute mentale’.

La sofferenza psichica nel nostro paese ha bisogno piuttosto di più operatori sanitari , che sono la metà del necessario, di più finanziamenti, che sono un terzo rispetto a quelli degli altri paesi europei.

Bisogna cioè sostenere e finanziare  la legge 180 , che porta il nome di Franco Basaglia, che 40 anni fa abolì l’orrore dei manicomi dove erano segregate fino alla morte centinaia di migliaia di uomini e donne vittime in primo luogo della povertà dell’ esclusione sociale e dell’emarginazione.


Como, 05 febbraio 2019