Sono tante le persone povere a Como. Certo sono tanti anche i ricchi, ma chi è in difficoltà non si accontenta di sapere che la media sancisce che Como è una delle città più ricche del mondo.
E tra i poveri ci sono anche coloro che vivono condizioni drammatiche, disperate. Lasciati soli da un’amministrazione  comunale che crede di essere una Città dei balocchi – e pertanto si disinteressa della miseria -, vivono in strada, chiedono la carità.
Affrontare l’emergenza dei tanti che non hanno nulla, contrastare con i fatti la violenza di chi come la vicesindaca, assessora e parlamentare della Lega Alessandra Locatelli invita la popolazione a non essere umana e a non essere neppure civile è un dovere.
Chi vuole arrestare la solidarietà non si impegna contro il racket di chi lucra sulle persone costrette a vivere di elemosina, continua ad attaccare i poveri invece di affrontare la povertà. Ma i cittadini e le cittadine di Como sono persone buone, sanno distinguere e ribaltare la propaganda di chi ha a cuore solo il proprio interesse politico.
Invitiamo la Como civile a compiere un piccolo ma significativo gesto simbolico per “urlare” a chi vuole diffondere barbarie che non ci rappresenta. Dal 1° aprile moltiplichiamo i nostri piccoli atti di simpatia verso i poveri, diamo con ancora maggiore frequenza il nostro piccolo contributo a chi ne ha bisogno e in strada ci tende la mano per vivere.
La nostra civiltà si fonda sulla solidarietà e sulla partecipazione ai problemi di tutte le persone, e persino pochi spiccioli possono essere strumento di  vera cittadinanza attiva. Como non sopporta più l’arroganza di chi nulla fa per risolvere i problemi, crea insicurezza economica in una parte crescente della popolazione, costringendo centinaia di persone a vivere in strada.
C’è una Como che non vive nelle nostalgie del passato che ha portato guerra, morte, stermini, povertà, fame  e oppressione. C’è una Como che vuole futuro, pace, concordia. Anche un piccolo gesto di solidarietà è significativo e manifesta l’umanità di una comunità che non vuole chiudere i porti, ma aprire le frontiere, che non vuole negare i diritti ma estenderli, che non vuole colpire i poveri ma finalmente con equità e coraggio debellare la povertà.
Questo è il nostro modo popolare e nonviolento di essere Primavera e contrastare chi vuole imporci l’inverno della violenza, dell’indifferenza e dell’egoismo.


Nella settimana che inizia col 1° aprile abbiamo fissato alcuni appuntamenti per diffondere la solidarietà: lunedì 1° aprile a partire dalle ore 17.30 la presenza in largo Miglio (vicino a Porta Torre) per manifestare la totale distanza da chi vuole seminare odio e indifferenza; venerdì 5 aprile per tutto il giorno in tutta la città murata, la manifestazione concreta della solidarietà spicciola e quotidiana nei confronti di chi vive la povertà; sabato 6 aprile dalle ore 16 alle 17 per sostenere la missione Mediterranea della nave Mar Ionio – ingiustamente indagata e ostacolata dal salvare vite umane in mare -, e fare memoria delle vittime delle migrazioni.

Como senza frontiere
Aderiscono alla rete Como senza frontiere: 
Aifo Como, Anpi Monguzzo, Anpi provinciale Como, Arci Como, Arci-ecoinformazioni, Associazione artistica Teatro Orizzonti inclinati, Associazione Culturale Territori-Natura Arte Cultura, Associazione Migrante Como-Milano, Associazione Par Tüc, Associazione Luminanda, Cgil Como, Comitato comasco antifascista, Comitato Como Possibile Margherita Hack, Como accoglie, Cooperativa Garabombo, Coordinamento comasco per la Pace, Coordinamento comasco contro l’omofobia, Donne in nero Como, Emergency Como, +Europa Lario, Giovani comunisti Como, I Bambini di Ornella, Il baule dei suoni, La prossima Como, L’altra Europa Como, L’isola che c’è, Libera Como, Medici con l’Africa Como, Missionari comboniani di Como e Venegono, Potere al Popolo Como e provincia, Prc/Se provinciale Como, Scuola di italiano di Rebbio, Sinistra Italiana Como, Unione degli studenti Como, Volontari della Parrocchia di Rebbio, tante e tanti altri.