"LA SOLIDARIETA' NON SI ARRESTA NE A RIACE NE A COMO NE ALTROVE - JACOPO ASSOLTO".
di Fabrizio Baggi


Finalmente una buona notizia ha fatto luce sul cielo di Como. Questa mattina infatti, l’udienza in merito al procedimento penale a carico di Jacopo Mascheroni – attivista solidale che nel corso della cosiddetta “emergenza migranti” che interessò la nostra città durante l’estate 2016 fu destinatario di un foglio di via per aver preso parte alle mobilitazioni messe in campo in solidarietà con i migranti bloccati alla stazione San Giovanni e finito poi sotto processo per averlo violato in occasione della marcia della pace 2017 – è stato assolto con formula piena per non sussesitenza del fatto. 
Si tratta, senza ombra di dubbi, di una battaglia vinta contro la criminalizzazione della solidarietà che da anni impera in Italia per mano di Minniti prima e di Salvini poi. E’ stato emozionante ascoltare le deposizioni dell’avvocato difensore Losco e rivivere quei mesi di tre anni fa, che ci hanno visti tutte e tutti lavorare ostinatamente, se pur ognuno con i propri metodi e criteri, nella stessa direzione, scontrandoci con le istituzioni sorde e nel tentativo di rendere il meno devastante possibile l’esperienza che diverse centinaia di persone, arrivate in Italia dopo essere scappate da guerre, fame, sopprusi e miseria, dopo essere passate attraverso l’inferno della detenzione in libia, stavano vivendo proprio nella nostra città.
In quetsi 3 anni le cose non sono certo migliorate anzi, la legge 132 rende tutto ancora più difficile, sono stati tagliati i fondi per l’integrazione, è stata dimezzata la possibilità di richiedere asilo cancellando con un colpo di spugna i permessi rilasciati per protezione umanitaria, è stata incrementata drasticamente la repressione verso tutte le lotte sociali e sempre di più l’Europa diventa un luogo che alza muri, un luogo dove le persone, al contrario dei capitali, non hanno la possibilità di circolare liberamente e dove si creano dei luoghi detentivi atti a privare delle perosne della propria liberà sulla base di una condizione (quella di essere migranti) come sono i Cpr (centri di permanenza pe ril rimpatrio).
Proprio per tutte queste ragioni la sentenza che oggi ha ASSOLTO Jacopo con formula piena è una sentenza di estrema importanza, una sentenza che apre un precedente giuridico che potrebbe essere basilare quando in futuro si ricreearnno simili situazioni paradossali.
Il lavoro che ci aspetta è tantissimo, e la strada totalmente in salitia, ma per oggi godiaomci questa vittoria della Democrazia che come ha ribadito Jacopo subito dopo l’udienza “rigrada lui ma riguarda anche tutte e tutti noi“.
Como, 24/06/2019