Chi è la nuova ministra comasca Alessandra Locatelli.

di Pierluigi Tavecchio e Fabrizio Baggi
Il territorio di Como e della sua provincia , oltre ad essere da tempo un importante serbatoio di voti per la Lega , sta assumendo sempre di più, nostro malgrado, il ruolo di “vivaio” che fornisce i componenti per questo governo securitario ed antisociale.
Infatti, dopo aver mandato a fare il Sottosegretario alla Commissione speciale della Camera dei Deputati il “salviniano di ferro” Nicola Molteni , tristemente famoso per “crociate leghiste” anti Moschee , per la “lotta senza pari” in favore della legalizzazione delle armi e a sostegno della cosiddetta “legittima difesa” o “difesa che è sempre legittima” che trasformerebbe le nostre città in un vero e proprio Far West , è ora il turno dell’avanzata di Alessandra Locatelli, che da poco meno di una settimana è diventata Ministra della famiglia.
Fino a mercoledì’ scorso la Locatelli ricopriva contemporaneamente le cariche di vice Sindaco ed Assessora ai servizi sociali all’interno della Giunta comunale di Como oltre ad essere parlamentare leghista a Roma ribadendo, tutte le volte che veniva criticata per il triplo incarico, che non si sarebbe mai e poi mai dimessa da nulla).
A Como Alessandra Locatelli la conosciamo purtroppo molto bene, perché negli ultimi 3 anni, dall’estate 2016 ad oggi, ci siamo scontrati più e più volte con la neo Ministra e con la sua azione politica disumana, tutta rivolta ad una vera e propria dichiarazione di guerra ai poveri (ma mai alla povertà) ed alle persone in situazione di grande fragilità.
Partiamo da quella che fu poi denominata l’Estate dei migranti della Stazione di Como San Giovanni : in quei giorni la ministra Locatelli, allora segretaria cittadina della Lega Nord di Salvini di Como, divenne famosa per aver reclutato tutta la sezione comasca del partito che, spacciandosi per un gruppo di comuni cittadini slegati dalla politica, partecipò ad una diretta di La7, fornendo una narrazione di quanto stava accadendo in città che era ben distante dalla realtà dei fatti.
Nel settembre 2016 fu poi il momento del presidio contro la CGIL, indetto dalla Lega guidata dalla stessa Locatelli ed applaudito dai fascisti di Forza Nuova per contrastare una mobilitazione lanciata dal Sindacato che raccoglieva cellulari usati per distribuirli ai migranti che necessitavano di mettersi in contatto con le famiglie nei propri paesi d’origine.
Nella tornata elettorale amministrativa della primavera 2017 a Como vince la destra ed Alessandra Locatelli diviene vice sindaco ed assessore ai servizi sociali. Nel 2018 diventerà anche Parlamentare.
Da qui in avanti a Como è stato un susseguirsi di ordinanze antisociali suggerite o sottoscritte in prima persona dalla Locatelli ; proviamo a riassumerle in un elenco.
  1. La chiusura, in piena estate, dell’unico rubinetto che erogava acqua potabile in un autosilo abbandonato (e senza servizi igienici) dove vivevano 70 persone migranti
  2. La chiusura dei bagni pubblici
  3. La rimozione di una serie di panchine storiche in pietra per far si che le persone migranti non ci si potessero sedere.
  4. Lo spegnimento dei punti wi-fi gratuiti per fare in modo che i migranti non potessero utilizzarli
  5. La negazione continua di uno spazio per accogliere i senza fissa dimora italiani e migranti nonostante l’esistenza di centinaia di proprietà del comune inutilizzate e sfitte da anni
  6. La proposta e la successiva approvazione di un’ordinanza che impedisse alle/i solidali di poter portare le colazioni alle persone senza fissa dimora
  7. Il divieto di “fare l’elemosina” a chi vive per strada
  8. Il divieto di frequentare le zone del centro, creando così in città le cosiddette “zone rosse”, per poveri, mendicanti, migranti ed artisti di strada
  9. L’inserimento nel centro città del daspo urbano (possibile grazie al precedente decreto Minniti)
  10. La scelta della pistola elettronica “taser” ( un’ arma che può essere letale) come dotazione di tutti gli agenti della Polizia Locale di Como.
  11. Gli insulti rivolti a tutti noi aderenti alla Rete “Como Senza frontiere” , ribattezzata dalla Locatelli “Como senza Vergogna”.
Queste sono state le azioni più eclatanti che la neo – Ministra ha compiuto a Como.
Abbiamo il fondato sospetto che , nei prossimi mesi , vedremo riproposti anche su scala nazionale il suo accanimento contro i più poveri e i più deboli, la sua concezione oscurantista della famiglia e delle relazioni fra le persone, la sua chiusura repressiva verso la libera circolazione degli esseri umani.
Como, 16/07/2019