UNA GROTTESCA RIEVOCAZIONE DELL'IMPRESA FIUMANA ALLA QUALE HA PARTECIPATO IL CONSIGLIERE CANTALUPPI.
di Pierluigi Tavecchio e Fabrizio Baggi

La grottesca rievocazione dell’impresa fiumana alla quale ha partecipato il consigliere #Cantaluppi e la riproposizione di una rivendicazione della “italianità “ della città di #Fiume suonano oggi in modo tragicamente stonato e ridicolo.

Chi oggi ripropone le motivazioni dei legionari guidati da D‘Annunzio si schiera, consapevolmente, a favore di una sanguinosa azione che di fatto fu la prova generale per la #presadipotere compiuta dai #fascisti qualche anno dopo.

Allora l’impresa di Fiume approfittava di una situazione di generale sbandamento politico del Regno d ‘Italia martoriato e impoverito dalla prima guerra mondiale e raccoglieva il malcontento e le pulsioni #reazionarie diffuse nel paese che sarebbero state poi la base del consenso a #Mussolini e ai suoi seguaci; quella di Fiume era già “ la moltitudine incomposta ammantata di idealità vaghe e nebulose e animata dallo straripare selvaggio degli odii delle passioni e dei desideri” di cui avrebbe scritto Antonio #Gramsci nel 1921.
Ma oggi rifarsi a quel passato e rivendicare l’annessione forzata di un territorio ai confini nazionali significa ignorare volutamente ciò che questo ha sempre comportato tutte le volte che si è riproposto: fare” pulizia etnica” in territori da sempre multiculturali ha portato a deportazioni, a massacri e a immani tragedie, annettere con la forza ha sempre avvantaggiato e coperto gli interessi affaristici delle classi dominanti e della grande finanza a danno delle popolazioni locali costrette ad una strumentale contrapposizione su “ base etnica” , appunto. E di tutto questo è purtroppo piena la storia anche recentissima ( vedi la tragedia della ex #Jugoslavia di trenta anni fa).

Noi comunisti , pensando alle ingiustizie, alle disuguaglianze sociali e alle persecuzioni del nostro tempo, guardiamo alla storia per evitare che queste tragedie si ripropongano, i nuovi adepti del #Vate, invece, giocano con le rievocazioni in una farsesca e ancor più aberrante variazione del motto ‘ prima gli italiani ‘ tanto in voga nella destra #fascioleghista.
Ed è per questo ancor più inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni partecipi a mascherate di questo genere.