È una staffetta particolarmente composita, varia e multiculturale (e anche allegra) quella che nei giorni 4, 5 e 6 ottobre percorrerà le sponde del Lago di Como per far conoscere a un pubblico il più vasto possibile il complesso fenomeno delle migrazioni, che molto spesso assume i toni più drammatici proprio perché respinto dalla coscienza collettiva.
Quindi, per continuare a parlare di questi temi e modificare quanto più possibile la distorta percezione che – purtroppo – una buona parte della “gente” ne ha, un gruppo di persone e realtà del Centro Lago ha pensato di provare a girare tutte le sponde per parlare e fare discutere. Gli appuntamenti dei tre giorni sono moltissimi [vedi il programma qui sopra], e i tratti tra una tappa e l’altra saranno percorsi in vario modo: a piedi, in bicicletta, in barca o in battello.
La tappa di Como e Cernobbio, domenica 6 ottobre, a partire dalle 11.30 circa (quando la staffetta arriverà a Como in piazza Cavour) e fino alle 14.50 (quando a Cernobbio si imbarcherà su un battello di linea per fare ritorno in Tremezzina) è anch’essa varia e articolata, organizzata con la collaborazione di Como senza frontiere, dei Cas, della Parada par tucc e della parrocchia di Rebbio. Ci sarà la marcia “per i nuovi desaparecidos” di Como senza frontiere (dedicata anche al rifiuto dei CPR – nuovi luoghi di detenzione ed espulsione per migranti, di cui si chiede l’immediata cancellazione), ci sarà l’intervento di don Giusto Della Valle, ci sarà qualche gruppo di animazione (trampolieri forse e giocolieri…). Poi a piedi o in bicicletta si andrà a Cernobbio (si può anche prendere i mezzi pubblici, ma attenzione che domenica a Villa Erba c’è Orticolario e l’intasamento è assicurato), dove ci sarà l’intervento di Paolo Limonta, maestro elementare di Milano e vicepresidente della commissione Affari sociali del Consiglio comunale milanese); infine qualche canzone sugli emigranti con alcuni musicisti del gruppo D’Altrocanto.
L’intenzione è quella di una tre giorni di approfondimento serio ma anche festoso. Quante più persone parteciperanno, quanto più la staffetta sarà solidale e riuscita.