Tre anni dalla morte di Youssouf Diakite

Poco più di tre anni fa, il 27 febbraio 2017, Youssouf Diakite, giovane proveniente dal Mali, moriva fulminato dall’alta tensione sopra il tetto di un treno in viaggio tra l’Italia e la Svizzera, alla ricerca della meta del suo progetto di vita. 

Como senza frontiere cerca di mantenere viva la memoria delle vittime delle migrazioni, colpevolmente rimosse dalla ricca Fortezza Europa, e a quella di Youssouf abbiamo dedicato un’attenzione particolare. Quest’anno, le misure messe in atto per ridurre l’impatto dell’epidemia Covid-19 impediscono un ricordo pubblico, per piccolo che sia, della sua vicenda e di altre simili (almeno un altro migrante è morto, in circostante non troppo diverse, sulla stessa linea ferroviaria il 20 gennaio 2018, quando un treno ha travolto Mohammed Kouji, originario del Marocco), ma questo non ci esime dall’impegno di ricordare e di attivarci per il riconoscimento dei diritti delle persone migranti. 

Tutto ciò, oltre tutto, in un momento che vede il riacutizzarsi della crisi umanitaria alla frontiera tra Grecia e Turchia, con la tragica strumentalizzazione dei flussi dei profughi da parte del regime di Erdogan e la drammatica situazione dei campi sulle isole greche, con le ignobili manifestazioni dei gruppi fascisti e nazisti contro le persone che cercano disperatamente di sfuggire dalle guerre. Non dobbiamo dimenticare. Non possiamo volgere lo sguardo altrove. 

[Como senza frontiere]


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