CONSIGLIERE QUADRI: E' CHIARO O CI VUOLE UN DISEGNO?

Ci troviamo ancora una volta, nostro malgrado, a dover rispondere all’esponente della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri che, secondo quanto riportato dalla testata locale ComoZero, si è nuovamente scagliato contro la riapertura delle dogane tra #Italia e #Svizzera, riservando i consueti insulti alle lavoratrici e ai lavoratori frontalieri provenienti dalla #Lombardia.

Come al solito non si sente alcuna reazione da parte di chi, a parole, sostiene solennemente di difendere gli italiani, e invece nel concreto non fa proprio nulla di tutto ciò. Ci riferiamo in primis alla Lega di Matteo Salvini il quale, già nel 2016 in occasione del referendum ticinese “Prima i nostri”, espresse soddisfazione per la vittoria dei sì, dicendo che solo in Italia si dà la precedenza agli scafisti; forse non gli era molto chiaro che gli “altri” colpiti dal risultato referendario eravamo noi italiani.

Il rappresentante della Lega dei Ticinesi continua infatti, come un disco rotto, a ripetere sempre le stesse frasi offensive e razziste nei confronti dei nostri connazionali, in particolare di chi lavora in #Ticino, sostenendo che lo stesso Cantone è stato “impestato” dai cittadini lombardi e che per i frontalieri ci vorrebbe la quarantena.

Caro Quadri, ma cosa vai blaterando? Il Cantone Ticino, in rapporto agli abitanti, è stato più colpito dal Covid-19 rispetto alle province confinanti lombarde; quindi, seguendo il tuo perverso ragionamento, chi sarebbe più “impestato”?

Caro Quadri, ma lo sai che le tue sprezzanti parole fanno del male innanzitutto al Cantone Svizzero che dici tanto di amare e proteggere? Molte aziende ticinesi devono infatti la loro prosperità al contributo fondamentale dei lavoratori frontalieri e buona parte della sanità ticinese si basa sul lavoro dei frontalieri. Ti sei mai chiesto come farebbero queste imprese ad andare avanti senza di loro? E ti sei mai chiesto come avrebbe potuto reggere il sistema sanitario ticinese durante l’emergenza coronavirus?
Dovresti essere al corrente del fatto che moltissimi ticinesi si recano nei centri commerciali e nei negozi oltreconfine per gli acquisti, visto che anche un tuo collega di partito ha confessato di farlo; quindi cosa avresti in contrario sul fatto che anche gli italiani facciano altrettanto, contribuendo alla ricchezza dei commercianti ticinesi?
Sai inoltre che l’Italia è una delle m
ete preferite dai turisti elvetici che si recano in vacanza fuori dalla Svizzera? Vorresti privare i tuoi connazionali di questa possibilità perché gli italiani sono “impestati”?

Dunque, ricapitolando: molti lavoratori frontalieri italiani si recano in Ticino per lavorare; questo garantisce un lavoro che spesso in Italia non c’è e prosperità alle aziende ticinesi, oltre al fatto di fornire parecchio personale sanitario; moltissimi ticinesi si recano a fare acquisti nelle province confinanti italiane, e moltissimi svizzeri passano le loro vacanze in Italia, favorendo il commercio e il turismo nostrano; la soddisfazione è reciproca e favorisce la crescita in entrambi i nostri bellissimi Paesi. Quindi, Consigliere Quadri, ti cosa ti lamenti esattamente? Per usare un linguaggio a te caro, è chiaro il messaggio o ci vuole un disegno?

Prc/SE Como, 21/05/2020