Da questa mattina i “rottamatori” paladini del Si sono nervosissimi, urlano al cataclisma democatico ed offendono non appena gli capita l’occasione di farlo. Aver perso il referendum e la faccia nonostante la complicità delle Tv di regime e le svariate centinaia di migliaia di Euro spesi per la campagna elettorale, nonostante l’appoggio di J.P.Morgan, della finanza, dei poteri forti e delle multinazionali gli ha davvero levato il sonno.
Gli yuppies renziani credevano che bastasse proporre un quesito chiaramente ingannevole, dire falsità offensive nei confronti di ANPI e CGIL per convincere il Popolo a rinnegare la propria sovranità votando una “deforma” costituzionale che li avrebbe resi dei sudditi, spettatori impotenti della politica e che avrebbe mandato indagati, inquisiti, condannati e rinviati a giudizio  al Senato della Repubblica  regalando loro l’immunità parlamentarere.
La cosiddetta “riforma Renzi/Boschi” oltre a stuprare la nostra splendida Costituzione  nata dalla Resistenza  è in perfetta continuità con le scellerate leggi fatte dal Governo Renzi in questi ultimi due anni  in materia di diritti dei lavoratori, pensioni, attività sociali, scuola dello Stato, pubblica amministrazione, sanità, servizi, enti locali e via discorrendo.
Renzi, Verdini, Boschi & Co non avevano però  fato i conti con la coscienza delle italiane e degli italiani che ieri,   per fortuna, si sono recate/i alle urne con un’affluenza memorabile che non si vedeva da tantissimo tempo ed hanno votato in difesa della Carta Costituzionale e della Democrazia.
LA DEMOCRAZIA E LA COSTIUZIONE NATA DALLA RESISTENZA HANNO VINTO SULL’ARROGANZA DI UN GOVERNO ILLEGITTIMO CHE NON RICONOSCE I CORPI INTERMEDI E CHE HA FATTO LA VOCE GROSSA A COLPI DI FIDUCIA.
Oggi  Renzi si è dimesso e non appena la Corte Costituzionale si sarà pronunciata sull’Italicum auspico in elezioni anticipate per rendere finalmente all’Italia che ha preso coscienza di poter eleggere i propri rappresentanti in Parlamento.
La strada è ancora lunga, ma la data di ieri resterà nella storia come una vera svolta.
Evviva la democrazia, evviva la Costituzione nata dalla Resistenza.
Como, 05 dicembre 2016
Fabrizio Baggi