Como, 14 dicembre 2016
Sabato 10 dicembre l’ennesimo grave episodio. Un ragazzino di quindici anni che ha tentato il
suicidio all’interno di un container ed è stato salvato solo grazie
all’intervento di altri ragazzi che hanno sfondato la porta.
In precedenza
erano stati segnalati furti di telefonini e una rissa. Qualcuno dovrebbe
spiegarci cosa sta accadendo dentro il Centro di accoglienza per migranti di
via Regina Teodolinda che doveva essere temporaneo ma sappiamo tutti che di
temporaneo non ha nulla.
La Federazione Provinciale del Partito della della Rifondazione
Comunista/Sinistra Europea unitamente ad altre associazioni e partiti, è stata in prima
linea questa estate per l’accoglienza ai migranti e sin da subito ha palesato
le difficoltà relative alla gestione del Centro anche per la compresenza di adulti e minori non accompagnati (che per legge dovrebbero essere inseriti in percorsi di accoglienza differenti ed a scolarizzazione).
Cosa stanno
facendo Prefettura, Comune di Como, Caritas e Croce Rossa per garantire una
convivenza dignitosa a soggetti che scappano da guerre e povertà?
Ci chiediamo se
sia normale che accadano episodi come quello di sabato scorso e se si stia facendo tutto il possibile per garantire una
convivenza pacifica e dignitosa ai migranti che vivono nel Centro.
O forse
dobbiamo aspettare che ci scappi il
morto per far sì che l’opinione pubblica nazionale si occupi (non certamente in
senso positivo) nuovamente del Centro di accoglienza temporaneo di via Regina
Teodolinda?
Crediamo che
l’obiettivo primario sia quello di evitare che si ripetano episodi spiacevoli
come quelli dell’ultimo mese e gli Enti preposti a garantire una gestione oculata
della vicenda ci sono.
La Segreteria Provinciale - Prc/SE_Como
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